Prima uscita pubblica per Tiziana Magnacca e i suoi candidati (San Salvo Città Nuova, Lista Popolare e Per San Salvo le liste che la sostengono). Il primo cittadino, alla ricerca della conferma, ha scelto di iniziare da piazza Alcide De Gasperi e non in centro a differenza di Luciano e Angelucci, niente palco e inno di Mameli ad aprire l’appuntamento politico.
Un intervento, quello del sindaco uscente, che ha ripercorso i 5 anni di amministrazione snocciolando l’elenco di quanto realizzato senza tralasciare i momenti di difficoltà come “il sequestro dell’isola ecologica il giorno dopo ferragosto, che non aveva nessuna autorizzazione” e quelli legati al maltempo (su tutti, l’allagamento del marzo 2015 delle Nereidi).
La Magnacca ha poi annunciato che non ci sarà l’inaugurazione della pista ciclabile verso la marina: “La faremo da qui a sei mesi, quando sarà il primo tratto a essere completato del più grande tracciato d’Europa, la Bike to coast“. Sul fronte della mobilità sostenibile, il sindaco ha annunciato anche l’idea di un percorso ciclabile sul tracciato della vecchia ferrovia rispolverando il vecchio pallino – tra gli altri – dell’assessore a fine esperienza Angiolino Chiacchia [LEGGI].
La seconda parte dell’intervento è stata riservata ai competitor di questa tornata elettorale non senza stoccate nei confronti soprattutto dei due candidati di centrosinistra Angelucci e Luciano: “Questo è il futuro della città, non c’è bisogno di deleteri ritorni al passato. Dicono che sono nuovi, ma chi c’è dietro? La risposta l’ha data un altro candidato sindaco che ha detto che in caso di ballottaggio andrà a bussare a Mariotti e Marchese. Fare un maquillage non garantisce il rinnovamento. Hanno annunciato grandi cose, ma con quali risorse le farete e perché non l’avete fatte in 27 anni?”.
Da qui, quindi, l’appello all’impegno per una vittoria al primo turno per evitare un accordo già ventilato nell’eventuale ballottaggio; “Dobbiamo vincere da subito, dal primo turno. In caso di mancata vittoria, già preannunciano un accordo, un accordo che si può solo chiamare inciucio; lo fanno evidentemente con le proiezioni della sconfitta alla mano. Il pericolo è tornare al periodo precedente di 5 anni fa. Ai miei candidati non ho promesso nulla, a differenza degli inviti di alcuni sindaci di centrosinistra di paesi limitrofi. Se vinciamo noi, vincete voi”.
Marica Zinni (Lista Popolare), Maria Travaglini e Stefano Battista hanno concluso poi l’appuntamento politico. Battista, non ha riservato qualche sua proverbiale frecciata al veleno agli avversari: “Per quanto riguarda la sicurezza, qualche candidato sindaco si rivesta da poliziotto e vada ad arrestare i ladri”. Il riferimento molto probabilmente è ad Angelo Angelucci (con un breve trascorso nei carabinieri) che nel proprio comizio aveva accusato l’attuale sindaco di voler risolvere il problema sicurezza a suon di lettere a prefetto e forze dell’ordine.