Una raccolta di firme per hiedere interventi immediati in via Adriatica per evitare che si inneschino nuovi movimenti franosi a distanza di nove anni dai lavori di consolidamento e per arginare il teppismo.
Richieste rivolte all’amministrazione comunale di Vasto e messe nero su bianco da Ivo Menna, Oreste Menna, Marilena Caramanico, Patrizia Chiavaro, Elena Pepe, Salvatore Toscano, Gilda Pollutri, Filippo Cascioli, Enzo Ronzitti, Maria Pia Molino, Cesario Chiacchietta, Antonietta Esposito, Francesco Esposito, Paola Buda, Lilla Zappetti, Armando Falchi, Cesario Pavone, Angelo Pavone, Cosimo Diella, Enzo Di Prinzio, Pietro D’Angelo.
“Sono trascorsi diversi mesi – scrivono i firmatari – da quando il Comitato ha chiesto un intervento urgente a questa amministrazione affinchè possa procedere per la risoluzione di problemi inerenti non solo ai disagi che i residenti devono subire, ma anche problemi rilevanti come le microfrane e gli evidenti dissesti franosi.
Misure che non richiedono enormi sforzi economici da parte di essa ma che potrebbero dare garanzia e sicurezza ai residenti e alla città prima che problemi di aggravamento possano manifestarsi. Immediatamente noi avvertiamo la esigenza di: smantellamento delle basole massicce e pesanti che insistono su una area delicata e fragile dal punto di vista idrogeologico, sostituendole con una area verde, come storicamente realizzata, di cui il Comune ha ampia documentazione fotografica; facciamo rilevare che circa seicento tonnellate di peso insistono su questa area e che stanno provocando fenditure e scollamenti dei cordoli di pietra che la circondano, per non parlare dei dissesti di scoscendimento evidenti a occhio nudo”.
Le altre richieste dei residenti: “Illuminazione adeguata non solo su piazza San Pietro, ma anche nelle stradine circostanti (via Lago, via Boito, vico Morelli, eccetera); una telecamera a raggi infrarossi da collocare su piazza San Pietro per scoraggiare disturbi messi in atto da personaggi stranissimi che si divertono a lanciare il pietrisco raccolto nell’aiuola circondante i resti del portale e, quindi, rimozione urgente del pietrisco posto sulle aiuole che, sistematicamente, diventa arma di disturbo e danno per gli operatori della nettezza urbana, costretti ogni mattina a raccoglierlo; adeguata vigilanza del corpo vigili urbani, soprattutto nelle ore serali anche per scoraggiare le auto che transitano sulla area pedonalizzata”.