Il “Sì” dal ministero dell’Ambiente all’ampliamento della capacità di stoccaggio della Stogit (facente capo al gruppo Snam di cui gli impianti principali si trovano a Montalfano) [LEGGI] fa registrare le prime prese di posizione.
A intervenire nella discussione sono Rifondazione Comunista (federazione provinciale Chieti e circolo di Vasto) e Sinistra Anticapitalista Abruzzo che innanzitutto chiama alla mobilitazione di cittadini e parti politiche: “Un impegno vero, concreto, reale, soprattutto per chi ha responsabilità istituzionali e non può rifugiarsi (come troppo spesso accaduto) in mere dichiarazioni d’intenti. Ci rivolgiamo soprattutto a quelle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che in questi anni si sono definiti paladini dell’ambiente, ma che non ci sembra abbiano messo in campo azioni incisive e vincenti, per esempio, per la definitiva istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina o contro l’ampliamento di Rospo Mare 2″.
Poi, gli estensori del comunicato unitario pongono alcune domande riguardandi soprattutto la conciliazione con la vocazione turistica del territorio: “Come si possano coniugare questi tipi di impianti con la valutazione dei prodotti DOP, con lo sviluppo agroalimentare e la vocazione turistica dei borghi del Medio Vastese, con la decantata valorizzazione turistica e ambientale della Costa dei Trabocchi? In questi giorni il Vastese è coinvolto, insieme a tutta la Regione, nell’iniziativa di ‘promozione turistica’ denominata Abruzzo Open Day, questo scenario energetico-industriale non inquieta gli organizzatori e gli operatori coinvolti? Su questo territorio, oltre questo ampliamento e quello di Rospo Mare 2, ricordiamo grava il peso del metanodotto Larino-Chieti, dell’elettrodotto Villanova-Gissi, della turbogas sempre nel paese natale di Gaspari, della Laterlite di Lentella e di altre industrie chimiche”.
Infine, vengono citati i recenti problemi avuti dalla popolazione residente con i cattivi odori che hanno interessato la zona: “Senza dimenticare gli episodi, l’ultimo nel gennaio scorso, di ‘odori nauseabondi’ che hanno causato malori e fastidi proprio alla popolazione di Montalfano [LEGGI], nei pressi dell’impianto Stogit. A seguito di alcuni di questi episodi, già diversi anni fa era proposta l’installazione di una centralina fissa a tutela sia dell’azienda che dei residenti, anche utilizzando parte dei 3.280.000 euro previsti dalla Convenzione con la Stogit. È avvenuto? E quali sono i dati ottenuti? E da altre centraline presenti nella zona? Sono diversi anni, infine, che chiediamo se l’iter del Piano di Emergenza Esterno dell’impianto Stogit (previsto dalle direttive europee note come Seveso per gli impianti definiti ‘a rischio di incidente rilevante’, il cui elenco comprende l’impianto della Stogit a Montalfano ed è disponibile online sul sito del ministero dell’Ambiente) sia stato completato, non avendolo trovato sul web”.