Salve, vorrei utilizzare il vostro sito per “denunciare” lo squallido gesto del rubare fiori al cimitero.
Nell’andare a “salutare” mia madre, e non solo, quasi quotidianamente devo constatare il furto dei fiori, vasi e a volte addirittura della scopa.
Girando sul web, mi rendo conto che non è un gesto isolato e circoscritto alla nostra cittadina…e proprio girando sul web, ho trovato molto simpatica la “denuncia” di tale Massimo Gilardoni.
Mi permetto di riportarla con l’adeguamento del nome della città (come lui stesso consiglia).
Grazie.
Rossana
La gazza ladra
autore Massimo Gilardoni
Vasto è un piccol paesello. . Tutto tace, tutto è bello, par non capiti mai niente.
Ma a turbar cotanta pace corre voce d’un mistero: un volatile (rapace?) or s’aggira al cimitero!
Sarà un falco, una civetta o vivace capinera? Una rondine soletta che vuol fare primavera?
Nossignori! È quell’ uccello con il vizio di rubare che Rossini ebbe a modello operetta a musicare.
Gazza ladra, si capisce… ma di quelle un po’ speciali, non ha piume nere e lisce, non ha becco, non ha ali.
Ha due mani, con le quali ruba i fiori ai cari estinti, siano freschi o artificiali, siano bianchi o variopinti.
Disonora con viltà la memoria dei defunti, è un’offesa alla pietà dei supersiti congiunti.
Non lo sai, oh dispettosa, che t’ ostini a malvolere, che tu pure alla “certosa” un bel dì dovrai giacere?
Ti ravvedi! E più leggiadra torna ancor tra i muti avelli. Non più gazza, non più ladra, ma conforto ai tuoi fratelli.
Quel che piangono dolenti i loro cari trapassati, quei che attendono pazienti la chiamata tra i beati.
Già la vita è una sventura, la fortuna spesso tace. Sia almen che in sepoltura possan stare in santa pace.