Il prefetto di Chieti, Antonio Corona, fa riaprire la trattativa tra il Comune di Vasto e gli agenti municipali. Dopo anni di muro contro muro, sfociati anche in battaglie giudiziarie, le parti tornano a dialogare.
Congelato lo stato di agitazione proclamato dal Diccap, il sindacato autonomo più appresentativo del personale di polizia locale, che non aveva firmato il contratto collettivo decentrato del Comune di Vasto. Motivo del contendere: l’indennità di rischio, pari a un euro al giorno, da riconoscere “non a tutti i vigili, ma solo a coloro che svolgono servizio esterno”, precisa Fabio Ravasini, membro della Rsu del municipio (rappresentanza sindacale unitaria) insieme ad altri due esponenti del Diccap: Nicola Valentini e Pierluigi Fiore.
“Abbiamo sospeso – spiega Valentini – lo stato di agitazione perché il prefetto ha avviato una procedura di raffreddamento. Svolgiamo, armati, servizi esterni, quali la lotta all’abusivismo e l’esecuzione delle ordinanze di trattamento sanitario obbligatorio, che ci espongono a pericoli per la nostra incolumità. Chiediamo che queste attività vengano inserite tra quelle a rischio e che il Comune ci riconosca le stesse indennità attualmente corrisposte, ad esempio, alle cuoche delle scuole e agli operai che azionano le ruspe”.
“Davanti al prefetto la parte pubblica si è impegnata a superare l’atteggiamento di chiusura e noi a predisporre un report riguardante le attività esterne e coloro che le svolgono”, racconta Ravasini.
Riforzi – “Attualmente siamo solo in 22”, fa i conti Ravasini. Il sindacato accoglie positivamente l’imminente assunzione “di agenti stagionali, che saranno al massimo 10, cui si sommeranno i sei rinforzi a tempo indeterminato, di cui quattro tramite mobilità, ossia vigili che lavorano in altri comuni e hanno presentato domanda di trasferimento a Vasto, e gli altri due attraverso la graduatoria di coloro che, per almeno 36 mesi, hanno svolto il servizio nella polizia municipale di Vasto”.