Sono quasi 400. Hanno presentato domanda in municipio e ora, dopo l’abolizione dei voucher decisa dal Governo Gentiloni, sono nel limbo dell’incertezza. Sono 392 i vastesi disoccupati che hanno fatto richiesta di essere inseriti nella graduatoria dei buoni lavoro del Comune di Vasto e che ora attendono di sapere se per loro ci sono altre possibilità di lavorare, ad esempio attraverso i contratti a chiamata.
Il 16 dicembre 2016, dopo una serie di polemiche sulla mancanza di regole certe, veniva approvato in Consiglio comunale all’unanimità il regolamento dei voucher. Il 20 dicembre il Comune pubblicava il relativo bando. Visto l’elevato numero di richiedenti, la scadenza del 10 febbraio veniva prorogata al 28 febbraio. Assurti a simbolo del precariato e ampiamente utilizzati anche dalle pubbliche amministrazioni (il Comune di Vasto è, secondo la graduatoria dell’Inps, al quarto posto in Italia per utilizzo di buoni lavoro), i voucher sono stati aboliti con un decreto del Governo il 17 marzo.
Rispondendo a un’interpellanza presentata da Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), l’assessore ai Rapporti con il Consiglio comunale, Gabriele Barisano, rispondeva in Consiglio comunale che la graduatoria sarebbe stata comunque stilata. E, in effetti, sarebbe ancora possibile attingere alle categorie B (lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di parchi, strade, edifici e monumenti pubblici, lavori di idraulica, elettricista e muratura) e C (attività di supporto allo svolgimento di manifestazioni sportive, culturali, fieristiche, solidaristiche, organizzate o patrocinate dal Comune di Vast) e stipulare contratti a chiamata, che la pubblica amministrazione può utilizzare. In tutto, in queste due categorie, i richiedenti sono 226 (più della metà del totale), di cui 106 per i lavori manuali, 110 per le attività di supporto alle manifestazioni. Persone tra cui si potrebbe stilare una graduatoria per individuare gli aventi diritto in base ai criteri stabiliti dal regolamento e al fabbisogno di personale del Comune.
Ma la commissione che avrebbe dovuto valutare i requisiti e attribuire i punteggi sulla base dei criteri individuati dal regolamento non è stata ancora istituita. In municipio è stata avviata un’indagine esplorativa per individuare i dipendenti disponibili a far parte dell’organismo che dovrà valutare le domande pervenute.
Inoltre, dopo l’approvazione del decreto Gentiloni, l’amministrazione comunale ha tagliato i fondi destinati ai voucher: una sforbiciata che ha decurtato la cifra dagli iniziali 100mila euro agli attuali 30mila.
Tra lungaggini e incertezza, i disoccupati attenderanno ancora.