“Libera l’anima mia” canta Nada per salutare il pubblico del Teatro Rossetti in una suggestiva esecuzione a cappella che chiude il quarto appuntamento dei Giovedì Rossettiani. Il ritornello di All’aria aperta ben sintetizza i contenuti dell’incontro con la cantante, autrice e scrittrice toscana in un viaggio attraverso la sua vita, dai suoi successi di gioventù, arrivati in maniera esplosiva ed improvvisa, al suo percorso di maturazione che l’ha portata a divenire autrice di libri. Dopo l’introduzione di Gianni Oliva, direttore del Centro Europeo di Studi Rossettiani, Nada ha dialogato con Simone Caltabellotta, suo editor e “responsabile del mio avvicinarmi al mondo della scrittura”. Era stato proprio lui a darle l’impulso per scrivere il primo libro, nel 2013, “Le mie madri”, seguito da altri volumi fino all’ultimo, “Leonida”, una “storia di solidarietà, condivisione, di amore tra le persone”. Caltabellotta ha raccontato una Nada avvicinata prima come suo fan, ammirata perchè “qualsiasi cosa decidesse di interpretare diventava sua. Nel corso degli anni è migliorata sempre conquistando una cifra stilistica solo sua. Ed è per questo che quando l’ho incontrata le ho chiesto se avesse mai pensato di scrivere altro che non fossero canzoni”. Nel suo percorso di vita Nada ha compiuto una scelta coraggiosa ma, vista oggi, salvifica. “Non sono voluta rimanere prigioniera di una canzone, non ho mai ceduto al gioco della tv che ti fa restare in un continuo revival. Certamente non rinnego il mio passato ma ho cercato sempre di sganciarmi da quanto fatto nei miei esordi. Ma è stato giusto così, a volte bisogna distruggere per costruire”. E così si è trovata ad essere cantante, autrice, scrittrice, attrice teatrale. “Le cose non le ho mai scelte io, mi ci sono trovata e ho sempre detto va bene, mettendomi in gioco”.
Fondamentali sono stati i valori trasmessi dalla sua famiglia, “una famiglia che viene dal basso, semplice, con le sue difficoltà ma che mi ha dato le basi per essere sempre vera”. Tra le ultime esperienze in ordine di tempo c’è quella del trio con Ferruccio Spinetti e Fausto Mesolella. “Li avremmo voluti qui ai Giovedì Rossettiani – aveva detto Oliva in apertura di serata -, purtroppo Mesolella ci ha lasciato all’improvviso poco tempo fa”. E non è mancata l’emozione nelle parole di Nada quando ha parlato del chitarrista campano. In una rassegna intitolata “Parole in musica” si è parlato anche della canzone. “È importante come tutte le cose – ha spiegato Nada -. Tempo fa ebbi una crisi sul mio lavoro, lo ritenevo non più utile. Ho riflettuto e ho capito che una bella canzone, come un bel film o un bel libro, aiutano le persone a vivere un momento di distacco dalla realtà che ci schiaccia”. a chiudere la serata una intensa esecuzione a capella di All’aria aperta, che ha reso felice chi si aspettava di sentirla cantare e che invece ha scoperto una Nada scrittrice e narratrice altrettanto coinvolgente.