E’ iniziato oggi in Corte d’Assise, a Lanciano, il processo alle due persone arrestate lo scorso anno perché accusate di aver maltrattato gli anziani di una casa famiglia di Vasto di G.C. 40 anni, ed il convivente R.L., 58. Devono rispondere di quelli che gli inquirenti hanno definito “atti di violenza fisica e psicologica”, segnalati da persone che hanno raccontato agli investigatori di aver assistito ai maltrattamenti e consentito l’avvio delle indagini.
Il blitz era scattato il 21 luglio 2016, quando i carabinieri della Compagnia di Vasto avevano eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Vasto su richiesta dei pm Giampiero Di Florio e Gabriella De Lucia, al termine dell’inchiesta condotta da magistrati e militari con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche e video ambientali registrati da telecamere posizionate dai carabinieri all’interno della casa famiglia L’Arcobaleno di via Giambattista Vico. Non furono forniti i nomi degli arrestati per proteggere la privacy delle vittime.
Gli imputati sono accusati di concorso in maltrattamenti, lesioni volontarie, aggravate dall’essere il fatto seguito dalla morte della persona offesa e abbandono di incapaci con le aggravanti di aver agito per futili motivi e aver adoperato sevizie. Il processo è stato incardinato oggi dinanzi alla Corte d’Assise di Lanciano, composta dalla presidente, Marina Valente, dal giudice a latere, Andrea Beli, e dai 6 giudici popolari. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni e Antonello Cerella (difensori del 58enne), Alessandro Orlando e Alessandra Cappa, che assistono la donna. L’accusa è rappresentata dal pm De Lucia. Gli avvocati dell’uomo hanno sollevato un’eccezione di omessa notifica nei confronti dell’imputato. La Corte ha disposto che venga sanato il vizio di forma e aggiornato l’udienza al 14 giugno.