Da Nereo Rocco, che lo considerava come un figlio, ai tempi attuali, con il ‘suo’ Milan divenuto cinese. È stato un lungo viaggio nella storia del calcio, a tinte rossonere e azzurre, quelllo ripercorso da Gianni Rivera ieri a Vasto. Il golden boy, primo italiano della storia a vincere il Pallone d’oro, ha accolto l’invito del Milan Club Filippo Inzaghi per presentare il libro in cui racconta la storia della sua vita, sia quella calcistica che quella come uomo politico e della Federcalcio.
Rivera, accompagnato dalla moglie Laura Marconi, editrice del volume, è stato accolto all’Hotel Rio dall’abbraccio dei sostenitori rossoneri che non ne hanno mai dimenticato le gesta. Nella presentazione, introdotta da Tiziana Smargiassi, ha raccontato aneddoti del suo passato e ricordato le tappe più significative della sua vita con la stessa schiettezza di quando era calciatore.
Dopo l’incontro Rivera è stato ospite del Milan Club della cena in cui, attraverso una lotteria, sono stati raccolti altri fondi per la realizzazione di una scuola in Congo, dove opera Don Gustavo Kileya, nel ricordo di Emanuele Pietropaolo, socio del club rossonero scomparso due anni fa. Soddisfazione, a fine serata, è stata espressa dal direttivo del Milan Club, in particolare dal presidente Michele Sallese e da Felice Abbadessa, che ha curato l’evento, per aver potuto accogliere un campione senza tempo come Rivera.