Ha confessato. Avrebbe ripetuto più volte: “Sono disperato”. Nel primo interrogatorio, Francesco Marfisi ha ammesso subito di aver ucciso la moglie, Letizia Primiterra, 47 anni, e l’amica di lei, Laura Pezzella, 33.
Oggi, nel palazzo di giustizia del capoluogo, il secondo interrogatorio: assistito dall’avvocato Rocco Giancristofaro, il cinquantenne di Ortona comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari di Chieti, Luca De Ninis, che formulerà il capo d’imputazione per il duplice omicidio di Ortona. Sarà probabilmente lunga la lista delle aggravanti.
Durante il primo interrogatorio, al pm titolare dell’indagine, Giancarlo Ciani, Marfisi ha riconosciuto le sue responsabilità, attribuendo il drammatico gesto al rapporto tra la moglie e l’amica, cui avrebbe attribuito le cause della fine del matrimonio, durato 25 anni. Un’unione da cui sono nate tre figlie, che hanno regalato due nipoti a Francesco e Letizia.
“Al magistrato – riferisce l’Ansa – avrebbe detto che voleva convincere la moglie a tornare a casa e di volerla spaventare presentandosi armato di coltello. Quest’ultima, però, avrebbe reagito dicendo che fra loro era finita e avrebbe aggiunto la frase ‘tu non mi fai paura, non sei capace’ che gli avrebbe fatto perdere la testa. L’uomo avrebbe inoltre negato di avere colpito la figlia, così come di essere tornato nella zona del primo omicidio per uccidere anche l’amica che ospitava sua moglie: ha sostenuto di essere tornato solo per consegnarsi ai carabinieri. Quanto all’omicidio di Laura Pezzella, Marfisi avrebbe detto di averla colpita dopo essere stato deriso da lei”.