È scattato grazie alle richieste di aiuto di una donna o poi di un bambino che, con voce tremolante, ha chiesto aiuto per una lite in famiglia, l’intervento della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica sicurezza diretto dal dottor Fabio Capaldo.
“Una volta sul posto, – spiegano dagli uffici del Commissariato – gli operatori constatavano la presenza di un uomo, conosciuto alle forze dell’ordine che, in evidente stato di alterazione, insultava, aggrediva e minacciava di morte l’ex moglie in presenza dei loro quattro figli minori. Gli agenti, per riportare la calma erano stati costretti a portare l’uomo fuori dall’abitazione, pur con estrema fatica poiché quest’ultimo, rivolgendo parole minacciose agli stessi operanti, opponeva una forte resistenza”.
“I due erano separati consensualmente dal 2013, ciò nonostante l’uomo aveva continuato a vivere in quella casa mettendo in atto gravi episodi di vessazioni di ordine fisico, morale e psicologico nei confronti dell’ex moglie. Solo lo scorso febbraio aveva abbandonato il tetto coniugale perché, dopo l’ennesimo episodio di maltrattamento, era stato allontanato dalle forze dell’ordine. Nell’ultimo episodio era andato dall’ex moglie pregandola di farlo entrare per trascorrere del tempo con i figli. Una volta all’interno, però, l’aveva aggredita con calci e pugni senza alcun motivo. La figlia adolescente, intervenuta per difendere la madre, era stata presa per il collo e scaraventata contro il muro. In preda all’ira l’uomo aveva danneggiato le porte dell’abitazione, gli elettrodomestici e tutti gli oggetti che gli erano capitati a tiro. Dalle indagini immediatamente esperite dalla Polizia è emerso che i maltrattamenti erano reiterati nell’arco di quasi dieci anni e che la donna in passato, in più occasioni, per le lesioni riportate era stata costretta a fare ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso. I violenti episodi vissuti dalla giovane non erano stati denunciati per paura di subire violenze peggiori o, forse, nella speranza che tutto si ricomponesse e che i figli potessero avere una famiglia normale. La donna era seguita anche dal centro antiviolenza presente in città”.
“Per le lesioni riportate nell’accaduto, madre e figlia sono state medicate presso il locale Pronto Soccorso con prognosi di 5 e 10 gg. salvo complicazioni. L’uomo, identificato per P.S. di anni 35, con pregiudizi di Polizia per reati specifici come lesioni personali, maltrattamenti in famiglia e minacce, oltre che per furto, considerato di elevata pericolosità sociale, è stato tratto in arresto in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Vasto. In sede di convalida dell’arresto, è stata disposta la misura cautelare personale della custodia in carcere”.