Due condanne e 7 assoluzioni. E’ il verdetto del Tribunale di Vasto al termine del processo sull’operazione Crash, l’inchiesta che, nel 2011, coinvolse 9 persone, di cui 5 furono arrestate e 4 denunciate a piede libero.
La corte, composta dal presidente, Italo Radoccia, e dai giudici a latere Fabrizio Pasquale e Stefania Izzi, era chiamata a decidere su tutti e 9 gli imputati. La pubblica accusa aveva chiesto condanne dai 4 anni e 6 mesi ai 10 anni. La difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni Cerella, Antonello Cerella, Angela Pennetta, Elisa Pastorelli, Filippo Di Risio e Cinzia Di Medio, ha chiesto, invece, l’assoluzione.
Il Tribunale di Vasto ha assolto dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, allo spaccio di stupefacenti e all’induzione alla prostituzione tutti e 9 gli imputati: Giuseppe Ventrella, Ruggiero Ventrella, Paolo Di Paolo, Feliciano Ventrella, Jari Pellerani, Luigi D’Adamo, Petrica Caldaras e Antonio Santoro e Susanna Mihai.
Il collegio giudicante ha, invece, condannando Giuseppe Ventrella a 3 anni e 4 mesi e Susanna Mihai a un anno e due mesi per stalking “nell’ambito – precisa Antonello Cerella – di un processo riunificato a questo per connessione soggettiva. Interporremo appello”.
“Nel 2011, dopo le misure cautelari – racconta Elisa Pastorelli – presentammo ricorso per Cassazione, sostenendo l’inutilizzabilità delle intercettazioni e l’insussistenza degli indizi per l’associazione a delinquere. Il ricorso fu accolto nel 2012, 9 mesi dopo i provvedimenti restrittivi. Ritengo che la decisione della Suprema Corte abbia avuto un peso rilevante nella sentenza di ieri”.