Dopo tanto lavoro in sala di registrazione La Differenza [Fabio Falcone (voce, chitarra e piano), Jakka (tastiere e sequenze), Mattia Pompei (chitarre), Davide Cancelli (batteria) con il supporto al basso di Francesco Scaricamazza] è pronta a tornare protagonista con un nuovo album, il quinto della band. E nel suo percorso la band abruzzese ha incrociato i passi con diversi big del panorama musicale italiano che troveranno spazio (e voce) ne Il tempo non (D)Esiste, prodotto da Stefano Severini e Raffaele Zaccagna e in uscita a maggio per SMR Records/Universal.
Nel realizzare questo album La Differenza ha puntato i riflettori “su brani straordinari che sembrano scritti ieri ma che in buona parte dei casi sono sfuggiti al rimasticamento dei talent shows e dei pianobaristi estivi” arrivando così a pescare nel repertorio di artisti come Bennato, Finardi, Ron e quello, più recente, del primo Britti. E poi quello di Ruggeri, “sebbene quì citato solo come autore, con diversioni nell’eleganza distaccata di Garbo e nell’intensità di Tony Cicco della Formula 3. Unica eccezione di una hit senza se e senza ma, il Sole Spento realizzato con Omar Pedrini, comunque stravolto fino ad un reggae assolutamente coinvolgente.
Questi artisti “hanno apportato la loro collaborazione interpretativa al disco, rendendolo un unicum nell’attuale panorama musicale, così pure come Alberto Fortis che rilegge insieme alla band in chiave dark dance un capolavoro aspro di Faust’o (all’anagrafe Fausto Rossi) e nel caso dell’omaggio diretto agli Skiantos del formidabile Roberto Freak Antoni”.
Il singolo. L’attesa per l’uscita dell’album sarà anticipata dal primo singolo che sarà pubblicato venerdì 31 marzo. E il brano scelto da La Differenza è Tira a campare di Edoardo Bennato, presente con la voce e la sua inconfondibile armonica. “Quando nel lontano ’74 Edoardo Bennato scrisse Tira a Campare per Napoli le cose erano molto diverse. Ma le canzoni, quando sono belle come questa, vivono di luce propria, abbracciano altre storie, si sfilano dalla narrazione originaria e sconfinano verso nuove malinconie senza chiedere permesso, prestando così la voce persino a chi al tempo della prima pubblicazione non era ancora nato. Ed ecco come una dedica d’amore contrastato ad una città diventi la più attuale delle ferite, con una generazione in bilico tra la rabbia del dover andar via e la riflessione sul restare, la più impietosa possibile. Quel c’è ancora un po’ d’umanità del finale del brano ora non potrebbe che esser letto con acuminata ironia, questo è sicuro; resta comunque il dubbio di un mondo che sente di non avere scelta e che la Vita, quella vera, sia necessariamente altrove, come chiosava qualcuno”.
Nel videoclip diretto da Gio Martinelli, Tira a Campare “è il filo dei pensieri, il dubbio, il desiderio senza rumore che segue i protagonisti, Giammaria Racano e Gaia Genovesi, in ogni loro movimento, smarriti tra un’alba e la sera di una giornata qualunque”.