Si fanno sempre più preoccupanti le condizioni in cui versa la balconata orientale di Vasto. Le foto si riferiscono al distacco di una consistente porzione di terreno al di sotto di via Adriatica.
Sulla vicina Loggia Amblingh, dove neve e pioggia di gennaio hanno aggravato crepa e avvallamento vicino alla cappella votiva della Madonna della Catena, è iniziato un monitoraggio, eseguito da geologi e protezione civile.
Ma l’area a rischio è più ampia, come dimostrano le immagini scattate lungo la passeggiata archeologica sottostante via Adriatica. E’ la zona della frana del 1956, che si portò via la precedente balconata, una fila di case, la chiesa di San Pietro (di cui rimangono i resti del portale) e l’ufficio postale di allora.
Nel 2008 i lavori di consolidamento e di rinnovo della pavimentazione e del parapetto. Ora la palificazione sotterranea è totalmente scoperta. Il dilavamento causato dal maltempo ha anche creato il vuoto sotto il piano di calpestio.
Lancia l’allarme Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani in Movimento, l’associazione dei giovani di centrodestra, secondo cui: “sicuramente c’è bisogno di ispezioni, costanti monitoraggi e soprattutto di interventi. L’intenzione non è quella di fare allarmismo, ma di accendere i riflettori su una problematica di cui soffre questa città ed in particolar modo il costone orientale interessato più volte da cedimenti grandi e piccoli.
L’amministrazione comunale ha il dovere di programmare e predisporre un intervento importante per il consolidamento dell’intera balconata di Vasto, da Via Tre Segni fino a Via Magnacervo, chiedendo con forza sostegni economici alla Regione Abruzzo perché vengano realizzati lavori non per tamponare la situazione, ma che durino. Deve terminare il tempo del dopo emergenza ed occorre cominciare a prevenire quelle che sono le conseguenze prevedibili di una porzione della città che è tanto preziosa quanto geologicamente fragile.
Se si vuole amministrare con lungimiranza, intelligenza e serietà, questo intervento è uno dei primi da mettere in campo per restituire serenità ai residenti di quella zona e per mettere la parola fine a quello che è un costante allarme che non va sottovalutato”.