Un membro dello staff del sindaco di Vasto rilascia dentro gli uffici del municipio un’intervista che riguarda le beghe interne al Pd e scoppia un caso politico e regolamentare.
A sollecitare l’apertura di una procedura disciplinare nei confronti di Angelo Pollutri è Alessandro D’Elisa, consigliere comunale del gruppo misto, che annuncia di aver “inviato missiva al dirigente del personale del Comune di Vasto, affinché sia avviato un procedimento di accertamento di conformità al codice di comportamento dei dipendenti pubblici (previsto dal decreto del presidente della Repubblica numero 62 del 2013) della condotta di Angelo Pollutri, per avere quest’ultimo rilasciato un’intervista video diretta a pubblicizzare l’attività del partito di appartenenza (in merito al successo del tesseramento della locale sezione del Pd), con riprese palesemente effettuate all’interno degli uffici del palazzo municipale.
Tale condotta – afferma D’Elisa – sembrerebbe in stridente contrasto, tra le altre norme, anche con quanto dispone l’articolo 3, comma 3° del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici: ‘Il dipendente… evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione’.
Per il vero, a sommesso avviso di chi scrive, sarebbe necessario evitare tali incompatibilità, astenendosi dall’utilizzare sedi istituzionali per pubblicizzare attività di partito e, così, ingenerare confusione tra immagine del Comune e quella di una formazione politica. Se Angelo Pollutri intende fare politica, dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni da impiegato di staff part–time, oppure svolgere tale attività al di fuori di uffici istituzionali, quale il palazzo comunale, come noto destinato a funzioni d’interesse pubblico e non di singolo partito. Spiace rammentare che da parte del sindaco, Francesco Menna, sino ad oggi, non ancora abbiamo ricevuto risposte in merito alla più volte evidenziata incompatibilità di Pollutri, in considerazione dell’ulteriore incarico pubblico rivestito e per cui si torna a sollecitare ogni opportuno intervento”.