Ore 12.05 – La Corte rigetta la perizia psichiatrica. La presidente Valente dice che è stato riconosciuto lo stato depressivo, ma non ci sono gli estremi per la perizia. La difesa formula richiesta di abbreviato semplice. L’udienza è aggiornata al 20 marzo.
Ore 11.05 – La presidente Valente legge l’ordinanza: “Nonni e zii rientrano nella categoria dei prossimi congiunti”, quindi la Corte d’Assise “ammette tutte le parti civili”. L’avvocato Cerella formalizza la richiesta di “giudizio abbreviato subordinato a una perizia psichiatrica sull’imputato con documentazione allegata, che denota l’incapacità di intendere e di volere, o una capacità grandemente scemata”. Il pm Di Florio obietta che la richiesta di abbreviato è firmata dallo stesso Di Lello e questo presupporrebbe la capacità d’intendere e di volere dell’imputato, che in aula ha confermato di aver chiesto personalmente la perizia. Poi botta e risposta tra gli avvocati Ranaldi e Del Re (parte civile) e Cerella e Andreoni. Quest’ultimo fa notare che, tra i documenti, ce n’è uno emesso dal centro d’igiene mentale due giorni prima dell’omicidio. La Corte si ritira per decidere.
Ore 10.25 – La difesa eccepisce la costituzione di alcune parti civili (i parenti al di fuori del nucleo familiare di Italo D’Elisa) e annuncia la richiesta di giudizio abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica sull’imputato. La pubblica accusa e la parte civile si oppongono all’eccezione presentata dalla difesa. La Corte si ritira per decidere.
Ore 10.02 – Inizia l’udienza.
La vigilia – La seconda udienza del processo per l’omicidio di Vasto sarà probabilmente anche l’ultima a porte aperte.
Come preannunciato nella prima udienza di dieci giorni fa, la difesa chiederà il rito abbreviato, che prevede il processo a porte chiuse e uno sconto di un terzo della pena, e presenteranno istanza di perizia psichiatrica per sostenere la seminfermità mentale dell’imputato, Fabio Di Lello. L’uomo ha ammesso di essere l’autore dell’omicidio di Italo D’Elisa, raggiunto da tre colpi di pistola davanti a un bar di viale Perth il primo febbraio scorso.