L’ex Giunta comunale di Vasto dovrà affrontare un secondo rischio di finire sotto processo. Dopo l’udienza preliminare, rinviata per il vizio formale di una notifica, sull’organizzazione degli spettacoli estivi del 2013, ora è la volta del filone d’indagine sull’affidamento all’associazione Baschi azzurri Onlus l’incarico di rimozione delle discariche abusive.
Il gup del Tribunale di Vasto, Italo Radoccia, dovrà decidere se 16 persone, tra politici, funzionari e responsabile dell’associazione, devono essere processate per la convenzione, vigente da giugno 2014 a ottobre 2015, tra il Comune e i Baschi azzurri. Formulando le accuse di abuso d’ufficio e violazioni delle leggi ambientali e autorizzative, il procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio, ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è fissata per il 21 marzo.
Indagati a vario titolo l’ex sindaco, Luciano Lapenna, il suo vice, Vincenzo Sputore, gli ex assessori Lina Marchesani, Nicola Tiberio, Anna Suriani, Marco Marra, Luigi Masciulli e Gino Marcello. Con loro rischiano il rinvio a giudizio anche il segretario comunale, Rosa Piazza, in quanto garante della fattibilità dell’operazione, i dirigenti Enzo Marcello, Lino D’Annunzio, Alfonso Mercogliano, Pasquale D’Ermilio, l’ex ingegnere capo, Roberto D’Ermilio, il responsabile del gruppo locale di protezione civile, Eustachio Frangione, che ha fondato l’associazione dei cacciatori di discariche. Tra gli indagati anche l’amministratore delegato della Pulchra Ambiente, Paola Vitelli.
L’indagine è scaturita da due esposti presentati alla polizia provinciale da Antonio Parisi, fondatore di Radio Cb Histonium e Linea diretta Sos, tramite il suo legale, Aurora Mancini, in merito a due delibere di Giunta, la numero 185 del 25 giugno 2014 e la 281 del successivo 24 settembre, che consentivano ai Baschi Azzurri di eseguire la raccolta rifiuti abbandonati nel territorio di Vasto, conferendoli in un deposito temporaneo del Comune. Secondo Parisi, i rifiuti venivano maneggiati dai volontari della Onlus, non qualificati, a suo dire, ad eseguire operazioni così delicate riguardanti materiale inquinante.
Lo scorso anno era stato lo stesso Lapenna a dare la notizia dell’avvio dell’inchiesta. Lo aveva fatto tramite un comunicato stampa in cui sottolineava la piena collaborazione della sua amministrazione alle indagini e la fiducia nell’operato della magistratura.
Tra 16 giorni, il giudice per le indagini preliminari deciderà se il processo deve cominciare.