Tutti insieme o quasi alla ricerca della conferma per il secondo mandato. Così appare oggi la maggioranza di centrodestra di San Salvo guidata da Tiziana Magnacca, prima donna a ricoprire questo incarico in città.
Mentre il centrosinistra è ancora alla ricerca della quadra [LEGGI], undici su quindici (tra sindaco, consiglieri e assessori) hanno confermato a zonalocale.it di voler proseguire la propria esperienza politica.
I SICURI – Oltre al sindaco Tiziana Magnacca, i membri della giunta si dicono tutti pronti a scendere nuovamente in campo a esclusione del vicesindaco Angiolino Chiacchia. Il primo a rompere gli indugi era stato l’assessore ai Lavori pubblici Giancarlo Lippis nella puntata di Time Out [GUARDA] durante la quale ha definito “più che positivo” il bilancio del suo settore concludendo di essere pronto a cercare un secondo mandato insieme all’attuale primo cittadino. Lippis 5 anni fa collezionò 247 preferenze nella lista del Popolo delle Libertà.
Sulla stessa lunghezza d’onda ci sono anche l’assessore agli Affari sociali, Maria Travaglini (San Salvo Città Nuova, 197 preferenze) e Oliviero Faienza delle Attività produttive (San Salvo Città Nuova, 114 preferenze).
Sarà molto probabilmente della partita anche l’apprezzato assessore alla Cultura Giovanni Artese che ha portato a termine il mandato nonostante le ricorrenti e funeste voci che lo volevano (insieme ad altri) vittima di un (sempre) imminente rimpasto a causa dell’esiguo numero di preferenze riportate (31 con la Lista popolare di Spadano). Artese, interpellato sulla questione, precisa che tornerà in campo ma non per essere nuovamente assessore, “È il momento di lasciare spazio ai giovani”.
Il presidente del consiglio comunale Eugenio Spadano (Lista popolare, 344), ospite in studio a Time Out, aveva detto: “Non ho preso una decisione definita, ma il mio impegno è quello di supportare il sindaco con una lista, non scarto la mia candidatura se può essere utile per gli interessi collettivi [GUARDA]”. Alla fine molto probabilmente vincerà la sua passione per la politica che lo porterà, in caso di rielezione, a essere uno dei più longevi dell’assise civica. La sua prima esperienza in maggioranza è stata caratterizzata negli ultimi tempi soprattutto dagli scontri con le opposizioni sulle regole del consiglio e dagli attacchi ricevuti dall’altro (ex?) esponente della maggioranza, Nichi Argirò.
“Nonostante alti e bassi, è stata una bellissima esperienza”, così Fabio Raspa (Lista popolare, 121 preferenze) commenta il suo primo mandato aggiungendo che è pronto a ricandidarsi. Eletto con Spadano e presidente della commissione Affari sociali, attualmente si trova nel gruppo misto dopo gli screzi di alcuni anni fa, ma a differenza della D’Addario, il suo malumore sembra rientrato e continua a sedere tra i banchi della maggioranza.
Cercherà di far continuare la propria esperienza anche Stefano Battista, presidente della commissione Bilancio, (Pdl, 84 preferenze) – che in diversi consigli comunali è stato protagonista di epici scontri verbali con i colleghi dell’opposizione – così come Vincenzo Ialacci (San Salvo Città Nuova, 146 preferenze) e Toni Faga. Quest’ultimo nel settembre 2016, durante un consiglio comunale, denunciò di aver ricevuto minacce di morte nel direttivo del Circolo Tennis [LEGGI] all’interno del quale rappresenta il Comune. Nonostante la brutta esperienza, sarà pronto a ricandidarsi; 5 anni fu eletto con 113 preferenze nella lista San Salvo Città Nuova.
Infine, non mancherà l’altro pezzo da 90 del centrodestra sansalvese, Tonino Marcello. Da poco è stato confermato in consiglio provinciale e cinque anni fa raccolse 323 preferenze tra le fila del Pdl. Se non dovesse trovare la conferma, decadrà anche dall’organo provinciale.
L’INDECISO – A dover ancora riflettere pare sia solo uno: Luciano Torricella, eletto in San Salvo Città Nuova con 171 preferenze che si dice ancora non sicuro sul da farsi.
GLI ADDII – Dopo gli addii pubblici di Arnaldo Mariotti e Luciano Cilli [LEGGI], altri due storici esponenti politici della città si apprestano ad abbandonare la scena. Sono il vicesindaco Angiolino Chiacchia e il consigliere Fernando Artese. Il primo da tempo afferma di ritenere conclusa la propria esperienza e ce l’ha confermato in occasione della proposta di una pista ciclabile sul tracciato dell’ex ferrovia [LEGGI]. Chiacchia, che ha avuto le deleghe – tra le altre – ad Ambiente e Sport, è stato eletto 5 anni fa con 146 preferenze; è stato tra i fondatori di Forza Italia (poi Pdl, all’interno del quale è stato eletto, e poi nuovamente Fi) a San Salvo.
Artese (66 preferenze, sempre nel Pdl) è entrato in consiglio comunale nel novembre 2013 per sostituire Rino Maiale entrato nel cda del Civeta. A zonalocale.it dice che nonostante l’attuale volontà sua e di Chiacchia di non ricandidarsi, in caso di necessità numerica, saranno pronti a dare una mano.
GLI “ALTRI” INDECISI – Il discorso si fa più complesso per altri due indecisi eccellenti. Innanzitutto Nichi Argirò (che 10 anni fa sfidò Marchese, poi dimettendosi dall’opposizione), da capolista del Pdl e consigliere regionale con Chiodi collezionò 413 preferenze (a capo della lista del Pdl) annunciando prima delle elezioni di non puntare a nessun assessorato. I rapporti con i propri colleghi del centrodestra iniziarono a incrinarsi con la sconfitta alle ultime Regionali. Riemersero dissapori evidentemente mai sopiti con Angiolino Chiacchia (accusato di annunciare le dimissioni da assessore senza poi farlo) ed Eugenio Spadano (per aver appoggiato D’Alfonso) attaccati poi apertamente nel consiglio comunale sulla sfiducia al sindaco del marzo 2016 [LEGGI]. Fu quella l’occasione per annunciare l’uscita dalla maggioranza che “ha tradito i principi in cui credo” e la presenza alle prossime elezioni con una propria lista. In quell’occasione la sfiducia non passò, Argirò avvisò: “Anche un raffreddore potrebbe essere fatale a causa dei numeri risicati della maggioranza”, ma evidentemente gli antibiotici hanno sortito l’effetto contrario.
Da allora i toni sembrano essersi ammorbiditi e tra i banchi della maggioranza sono tornati i sorrisi. L’ex consigliere regionale durante una pausa dell’ultimo consiglio ci ha detto che vuol avere ben chiaro il quadro per poi decidere. Che sia stato tutto un bluff?
Una frattura insanabile dovrebbe ormai essere quella di Filomena D’Addario (Pdl, 149 preferenze), unica donna del consiglio comunale e membro più giovane (ha ricoperto anche la carica di vicepresidente del consiglio rendendosi protagonista di un botta e risposta con l’allora segretario comunale poi trasferito). Dopo aver accusato la propria maggioranza di non prestare attenzione alle sue proposte, lasciò la Magnacca & co. per confluire nel gruppo misto (insieme a Sannino della defunta IdV e successivamente Raspa). Da quel momento non sono mancati i duri attacchi all’ex gruppo e, soprattutto, al sindaco. Presenza fissa tra i banchi dell’opposizione, contattata, non ha ancora sciolto le riserve. Sarà difficile vederla nuovamente nel centrodestra, ma mai dire mai.