Solo 50 biglietti per il settore ospiti per la partita del campionato di serie D tra Campobasso e Vastese ed ecco che scatta la protesta dei tifosi biancorossi. La disposizione era stata comunicata nel pomeriggio di ieri dalla società molisana riportando quanto stabilità dalla Prefettura del capoluogo. Inoltre alla Vastese è stato dato obbligo di trasmettere l’elenco dei nominativi dei possessori dei biglietti alla Questura di Campobasso e di impiegare propri steward nel settore ospiti.
Il Campobasso aveva espresso “Profondo rammarico“, scusandosi “con i tifosi della Vastese per le restrizioni ricevute” e invitando “tutti gli organi istituzionali ad impegnarsi affinché queste imposizioni trovino una giusta proporzionalità con l’interesse della società e degli sportivi tutti di poter assistere ad una sana partita di calcio con più pubblico possibile presente sugli spalti”.
Una decisione accolta con disappunto dai tifosi della Vastese, che si stavano ad affrontare la trasferta in gran numero e che ora scrivono in una nota “o tutti o nessuno”. I gruppi della Curva d’Avalos “hanno deciso all’unanimità di disertare“. I 50 biglietti a disposizione sono di gran lunga inferiori alla richiesta per una delle trasferte più “accessibili” in termini chilometrici della stagione. “In uno stadio grandissimo, con un settore ospiti più che capiente, che senso ha limitare l’accesso solo a 50 persone? – chiedono i tifosi -. Per di più avento in partenza i nominativi di tutti? Perchè doverci obbligare a scegliere chi sì e chi no? A questo punto la nostra decisione, sofferta ma inevitabile, è quella di restare a casa“.
Stando così le cose, quindi, domenica la Vastese scenderà in campo nello stadio Nuovo Romagnoli senza poter contare sul calore dei propri tifosi in una sfida che, dopo oltre due mesi senza vittorie, è molto importante per gli uomini di mister Favo. Ma la decisione della Curva d’Avalos è irremovibile. “L’invito, a tutti i tifosi biancorossi, è quello di rispettare questa nostra scelta, lasciando il settore ospiti completamente vuoto. La dignità prima di tutto”.