I punti di forza sono le bellezze naturalistiche e le delizie culinarie. I punti deboli: le infrastrutture, il divertimento, la valorizzazione di storia e cultura. Il bello e il brutto del turismo abruzzese raccontati dai suoi abitanti. E’ la fotografia fornita dal questionario elaborato dalla Promomax di Massimo Desiati e diffuso tramite social ed e-mail. Sono 900 le persone, di diversi nuclei familiari, età e aree geografiche della regione, che hanno risposto alle domande.
I risultati – “Gradite – è l’analisi dei dati fornita dalla Pomomax – sono le attività enogastronomiche, quelle ricreative ed i servizi economicamente accessibili, mentre poco interesse viene riferito al racconto del viaggio di ritorno, alle nuove amicizie o alle visite di località sconosciute agli amici. Secondo gli abruzzesi, quali sono i luoghi che più dovrebbero attrarre turisti nella nostra regione? In questo caso, la graduatoria è ben definita. Innanzitutto, parchi e riserve naturali con il 61,8%, seguono, nell’ordine, le località di mare, quelle di montagna, i piccoli borghi, le località di campagna ed ultime le città d’arte.
Con le successive risposte, gli abruzzesi hanno avuto la possibilità di esprimersi, con maggiore puntualità, circa i meccanismi dell’accoglienza turistica; in definitiva, hanno indicato la qualità e la misura di quegli aspetti propri di una regione che vuol essere considerata vero territorio di accoglienza. Un discreto punto di forza è stato individuato nella qualità dell’ospitalità alberghiera (53,5%) ed extralberghiera, con una netta prevalenza di quest’ultima (b&b, contry house, villaggio, agriturismo, camping e appartamento): 64,4%. In ordine ai servizi di trasporto, uso della lingua estera, visite guidate e piste ciclabili c’è, invece, da migliorare; in alcuni casi, da potenziare molto, esempio ne sia quel 77,8% degli intervistati che dichiara insufficiente l’uso della lingua estera. Questo appare, con evidenza, un punto di debolezza.
Ha poi rilievo il dato riferito alle risposte al quesito di fondo: quale considerazione dell’Abruzzo nei termini di meta turistica? Infatti, il 48.8% degli intervistati non mostra ottimismo e solo il 33% è convinto la nostra regione possa esserlo. Il 18,2% degli abruzzesi dichiara di non sapersi esprimere.
La consapevolezza degli intervistati nel dar risposta al quesito precedente, è rilevabile dalle opinioni espresse circa i contenuti dei quesiti successivi, a partire da quelli relativi alla qualità delle infrastrutture e della loro gestione per l’accesso dei turisti. Buone sono considerati autostrade (62,8%) ed aeroporto (52,4%). Giudizi meno lusinghieri sono pronunciati per porti, strade e ferrovie: insufficiente, nell’ordine, per il 56,1%, 64,9%, 67,2%.
Le ultime due domande del questionario stimolano a individuare i motivi pere i quali i turisti dovrebbero venire in Abruzzo. Dalle risposte si delineano con certezza quali sono o possono essere gli elementi di attrazione su cui impostare un’azione di promozione del territorio. Insomma, appaiono alte la conoscenza e la sensibilità degli abruzzesi a tal proposito. Spicca, infatti, l’aspetto turistico riferito ai prodotti enogastronomici (79.9%) o ai parchi e le riserve naturali (79%) ma, al tempo stesso, appare impietosa la considerazione che essi hanno del livello delle infrastrutture (1.9%) e delle attività di relax, yoga e fitness (8.4%). L’analisi mette in rilievo, inoltre, la scarsa fiducia che gli abruzzesi conferiscono ad alcuni aspetti attrattivi dell’offerta turistica regionale che meriterebbero una considerazione almeno pari a quella riservata, in termini promozionali, in altre regioni italiane, tipo gli intrattenimenti di spettacolo e culturali, la pratica delle attività sportive (15.4%), o la visita di siti storici e culturali (40.1%).
L’ultimo quesito assume profili psicologici, vale a dire riferiti alla percezione che, sempre secondo gli abruzzesi, il turista ha della regione e del suo territorio; qual è la considerazione dell’Abruzzo.
Molto spesso, infatti, la scelta di una destinazione turistica risente dei giudizi, protremmo dire, di fondo. L’Abruzzo è giudicato genuino (55%) e piacevole (54,6%), ma anche arretrato (34,3%), abbastanza anonimo (20,5%), poco stimolante (7.1%) e affatto all’avanguardia (1,5%).
In definitiva, molti elementi di riflessione da cui derivare una seria azione di promozione turistica. In questa sede, si son voluti evidenziare solo alcuni aspetti dei tanti rilevabili dalle risposte ottenute dal questionario. Pochi elementi che però, già di per sé, individuano i punti di forza e di debolezza dell’offerta turistica abruzzese”.