“Benvenuti nell’Alto Vastese, dove anche accusare un malore rischia di essere un lusso”, potrebbe essere l’ipotetico cartello da apporre all’ingresso dei comuni più “in alto” del territorio. Assenza di medici e strade chiuse dal dissesto idrogeologico mettono a serio rischio il diritto alla salute dei cittadini.
C’è una partita a scacchi in corso, è quella tra residenti e frane: quasi ogni giorno i tempi di percorrenza tra i vari centri abitati si allungano a causa del dissesto. Parte così la ricerca di alternative con operatori sanitari e volontari che percorrono strade ai limiti della praticabilità pur di portare assistenza a chi ne ha bisogno.
L’ultimo caso risale a sabato mattina. L’ambulanza della protezione civile “Valtrigno” presente a Torrebruna – attualmente ancora senza medico a bordo – è intervenuta a Carunchio per un codice rosso. Nel giro di pochi minuti, il 118 ha ricevuto una chiamata dalla stessa Torrebruna per una rottura di femore. È partita quindi l’ambulanza da Castiglione Messer Marino che però si è imbattuta nella frana sulla Sp 212 che proprio in quel momento stava venendo giù [LEGGI].
“Sul posto – racconta a zonalocale.it il sindaco di Torrebruna Cristina Lella – c’eravamo io e i carabinieri di Celenza sul Trigno. Abbiamo dovuto rimandare indietro l’ambulanza che è stata costretta a scendere sulla Trignina e risalire per il paese con ben altri tempi, per fortuna non era una situazione estremamente grave. Cosa sarebbe accaduto se fosse stato un altro codice rosso?“.
La situazione si complica quando nevica.
Mentre si sta mettendo in moto la lentissima macchina burocratica che dovrà destinare fondi per l’ultimo grave movimento franoso, i cittadini sono pregati di non accusare malanni o, perlomeno, di non “generare” due codici rossi contemporaneamente.