La vignetta che fa riferimento a Jessica Tinari [LEGGI], la 24enne di Vasto morta sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano, “non si può definire né satira né battuta” e denota “assoluta leggerezza, insensibilità e mancanza di rispetto la vittima di una tragedia per attaccare l’esponente di un partito avversario”. Lo scrivono i Giovani democratici di Vasto in una lettera aperta all’autore dell’illustrazione pubblicata da Il Fatto Quotidiano.
“Caro signor Natangelo, abbiamo conosciuto Jessica all’interno di una sezione di partito, ma fuori abbiamo condiviso tanti momenti importanti della vita. Il bello di lei è che era umile e onesta dentro e fuori, animata solo dal suo profondo senso di giustizia, passione e amore. Ha dato tutto quello che poteva, dalle piccole alle grandi cose, senza alcuna pretesa, senza cercare nessun riconoscimento e non merita di essere tirata in ballo per fini di odio politico. Sia chiaro, noi difendiamo la persona di Jessica, non la militante, siamo suoi amici. Sì, perché, cari giornalisti e vignettisti, voi forse lo state dimenticando, ma dietro un nome c’è sempre un vissuto, una storia, un’anima, un cuore.
Jessica è stata vittima di una grande tragedia, vittima di quel sistema che lei stessa si impegnava a cambiare, nella convinzione che per noi giovani c’è una speranza e siamo noi stessi: solo col nostro impegno possiamo cambiare le cose.
Ecco perché non possiamo tollerare che la sua persona venga usata deliberatamente per un attacco politico. Si può esprimere il proprio disappunto nei confronti di Renzi attraverso contenuti veri, senza intaccare la memoria di una ragazza di 24 anni strappata ai suoi cari che, appena due giorni fa, si sono stretti assieme per l’ultimo saluto. Essere ricordata da chi condivideva con lei un progetto, è un riconoscimento al suo impegno, alla sua passione e al suo lavoro silenzioso, mentre lei, caro Natangelo, ha sfruttato una tragedia per un attacco politico di basso livello, colpendo e ferendo una comunità già distrutta dal dolore.
Si sta toccando il fondo, una riflessione va fatta: davvero oggi un giornalista ha la libertà di esprimersi senza un minimo filtro? Davvero siamo al punto in cui qualsiasi mezzo è lecito per attaccare un’idea diversa dalla propria?
No, Jessica, non ci arrenderemo a questo, faremo tesoro di ciò che ci hai lasciato continuando a lavorare in direzione di una società più sensibile e giusta e, allora, sarà una vittoria anche tua”.