Una proposta di delibera è stata presentata dai consiglieri di opposizione Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia-An), Alessandra Cappa (Unione per Vasto), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Alessandro d’Elisa (Gruppo misto), Francesco Prospero (Progetto per Vasto) e Nicola Del Prete (Vastoduemilasedici) per “impegnare il sindaco a ritirare la delibera di Giunta comunale n° 539 del 28.12.2016 (adesione Sprar, ndr), a promuovere presso la Prefettura un incontro, quale massima autorità sanitaria e di sicurezza della città, per accertarsi del numero effettivo e dell’avvenuta identificazione dei migranti presenti nella città di Vasto e della dislocazione delle strutture che offrono accoglienza, impegnare il sindaco a verificare, con il supporto degli organi di Polizia Locale e degli Uffici preposti, le condizioni di agibilità ed igienico-sanitarie degli immobili in cui i migranti sono alloggiati e le loro condizioni di salute e comunicare al Prefetto di Chieti la indisponibilità all’accoglienza di ulteriori migranti per le ragioni esposte in premessa”.
Queste le ragioni esposte in premessa: “Atteso che non risulta essere pubblico l’elenco delle strutture nel territorio della città di Vasto adibite a ricezione ed accoglienza dei profughi o comunque di coloro in attesa dello status, così come non risulta essere pubblicato il numero totale dei migranti che Vasto ospita; Ravvisato che il Pretetto di Chieti S.E. Antonio Corona, senza alcun confronto con gli amministratori comunali, siano essi di maggioranza o di opposizione, ha in questi anni avviato, sulla città di Vasto, procedure per la manifestazione di interesse all’utilizzo di strutture da adibire a Centri di Accoglienza; Visto che in molti casi le strutture sono state addirittura avviate in zone turistiche creando notevoli disagi e danni agli operatori turistici che hanno visto un crollo dell’affluenza di prenotazioni andando di fatto a penalizzare un settore già in crisi economica; Vista la delibera di Giunta comunale n° 539 del 28.12.2016 avente ad oggetto “S.p.r.a.r. – Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati – adesione progetto ministeriale – atto di indirizzo” con la quale la Giunta comunale di Vasto ha deliberato di voler aderire al sistema SPRAR, secondo quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell’Interno del 10/08/2016 – G.U. n.200 del 27/08/2016; Considerato che la stessa delibera di Giunta evidenzia come il Comune di Vasto non abbia “immobili di proprietà da destinare all’accoglienza e alla soluzione alloggiativa”, motivo per cui il soggetto collaboratore da individuare del progetto avrà libra scelta sulle strutture e quindi sui luoghi ove collocare i centri definiti dal Ministero dell’Interno “di seconda accoglienza”; Visto che la cosiddetta “clausola di salvaguardia” su cui ha fatto affidamento l’amministrazione comunale nell’assumere la propria decisione di aderire al progetto non è stata inserita nel Decreto che disciplina la materia, rendendo difficile la possibilità di prevedere il numero di migranti che arriveranno in città e, di conseguenza, di gestire e programmare seriamente l’accoglienza e che comunque l’adesione alla rete S.p.r.a.r. non prevede la chiusura dei Centri di Accoglienza già presenti sul territorio, motivo per cui l’adesione al progetto ministeriale andrebbe di fatto ad aumentare il numero dei migranti in città; Considerato che già altri comuni d’Italia che avevano aderito allo S.p.r.a.r. hanno fatto poi marcia indietro poiché, data l’emergenza sbarchi, i Prefetti hanno comunque proseguito nel collocamento di migranti nei Cas, in deroga alle clausole di salvaguardia; Atteso che il fenomeno degli sbarchi non ha visto un arresto e non sembra vederlo nemmeno ora, così da esser divenuto oggetto di gestioni criminali con derive speculative anche da parte di chi ospita e gestisce i Cas; Ritenuto che non sono trascurabili i problemi correlati all’ordine e alla sicurezza pubblica in quanto le strutture che insistono nella città di Vasto, spesso ubicate nelle periferie, non sembrano gestire l’accompagnamento degli ospiti, per cui è facile vederli percorrere strade statali piuttosto che strade cittadini senza alcun controllo, in una città che ha già notevoli problemi di sicurezza e nella quale insistono organizzazioni criminali che avrebbero un intuibile interesse sui migranti; Dato atto che la città di Vasto già ospita, stando a numeri emersi da articoli di stampa, migranti in quantità superiore al numero massimo stabilito dall’intesa Anci-Viminale di 2,5 ogni 1000 abitanti”, che hanno spinto i consiglieri di opposizione a proporre la delibera che sarà in discussione al prossimo Consiglio.