“Cara Jessica, pensando a te oggi ci vengono in mente gli indimenticabili momenti trascorsi insieme”. Inizia così la lettera aperta firmata dei Giovani democratici di Vasto, di cui Jessica Tinari era una fervente attivista.
E’ una lettera scritta col cuore dai suoi amici, con cui la ventiquattrenne morta sotto le macerie dell’hotel Rigopiano di Farindola ha condiviso buoni sentimenti e passione politica: “Le nostre strade guidate dal comune interesse per la politica ci hanno fatto incontrare e abbiamo condiviso gli anni riempiendoli di ideali, progetti e momenti di confronto in sezione, portando avanti le idee in cui fortemente credevamo.
Ciò che abbiamo ammirato in te e ci è stato di esempio sin da subito sono stati il tuo modo di vivere con umiltà questa passione, l’impegno e la costanza nella militanza, lo spendersi totalmente con spirito di abnegazione e di servizio.
Una conoscenza, la nostra, nata con la condivisione di un pensiero e di un progetto, e poi trasformatasi in un’amicizia sincera che ha fatto emergere il tuo lato più umano.
Ci mancheranno la positività che ti caratterizzava e la forza gentile del tuo sorriso contagioso, la tua disponibilità, la capacità di ascoltare e una continua attenzione allo studio e alla ricerca di ciò che più ti interessava. Eri sempre pacata nei modi, sapevi cogliere con estrema semplicità e sensibilità gli aspetti più impercettibili delle cose e avevi tanta forza e voglia di fare, reagire, impegnarti totalmente per la realizzazione dei tuoi ideali e dei tuoi obiettivi.
Ci hai insegnato che la vita è fragile e l’amore no, che solo gli ideali possono degnamente riempirla e che dobbiamo continuare a credere fino in fondo in quello che facciamo.
La speranza che è stata nel cuore di tutti noi, e che per giorni ha avuto le sembianze del tuo volto, si è spenta tristemente ieri sera.
Si dice che quando parliamo precisamente di noi, parliamo del nostro paese, e quando parliamo esattamente del nostro paese parliamo anche di noi. Oggi più che mai ci sentiamo abruzzesi, colpiti e scossi nelle coscienze ma con la consapevolezza che rimanere a terra sia l’errore più grande che possiamo fare.
Recuperare uno sguardo di speranza verso il futuro lo dobbiamo a te, a Marco, a Mario e Gina, alla tua famiglia, e non ultima alla nostra generazione che sa bene come avere ancora fiducia nel futuro valga la pena e la fatica di un coraggio rinnovato.
Il tuo nome sarà sempre la parola familiare di prima e ti promettiamo che ci sforzeremo di pronunciarlo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
Ti vogliamo bene Jessy”.