“Oggi, nel secondo millennio, gli interventi su un’arteria di così grande importanza come la statale 16 sono progettati e realizzati all’insegna dell’improvvisazione senza la minima ombra di visione complessiva ed organica del problema”. Così il Movimento 5 Stelle Vasto entra nella discussione sulla variante alla statale 16, ricordando: “Nel corso degli ultimi anni diversi sono stati i tentativi di coordinare i progetti che le tre province interessate, Teramo, Pescara e Chieti, hanno messo in cantiere ed ogni volta si è finito per realizzare deviazioni parziali, disomogenee e più che altro adatte a soddisfare le richieste di questa o quella amministrazione municipale. Che fine ha fatto il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) varato nel 2012? Che fine ha fatto la proposta censita al capitolo CH25 Bis intitolata S.S 16 Adriatica – Realizzazione raddoppio variante di tracciato: tratta casello A14 Vasto Nord – Fondovalle Treste (compresa la variante all’abitato di San Salvo)? Quel ricco e voluminoso documento di programmazione varato nel 2012, costato non si sa quanto, che prevedeva un graduale arretramento oltre che il raddoppio delle corsie della statale è dunque finito buttato in un cestino? E’ forse stato utile solo alla realizzazione di quegli Autoporti di cui ora non si sa bene che fare? Eppure fa ancora bella mostra di se tra i documenti presenti nel sito della Direzione Trasporti Infrastrutture Mobilità e Logistica della Regione Abruzzo. Purtroppo siamo circondati da interventi che ci dimostrano la scarsa programmazione se non la pura improvvisazione in tema di viabilità, giusto per ricordarne qualcuno basta pensare allo svincolo ingarbugliato creato tra statale 16 e ingresso autostradale Casalbordino-Vasto Nord o alla rocambolesca soluzione (in via di realizzazione) pensata per eliminare l’accesso alla statale da località San Lorenzo”.
“Il progetto che in questi giorni è stato presentato dalla Regione e dall’ANAS per il tratto di statale che interessa i comuni di Vasto e San Salvo – proseguono dal M5S – oltre a non aver nulla a che fare con l’esistente documento di programmazione regionale, sembra avere ancora una volta l’aspetto di una soluzione arrangiaticcia. Indipendentemente dal fatto che vengano realizzati lunghi viadotti o costose gallerie, il tutto si risolverebbe comunque nel veder semplicemente spostare il traffico qualche centinaio di metri più a monte e il tutto per un tratto decisamente limitato. Se a questo si aggiunge che il punto in cui è previsto il ricongiungimento della variante in comune di San Salvo andrebbe ad aggravare anziché risolvere gli ingorghi che nel periodo estivo si creano tra l’accesso al centro commerciale Costa Verde, la bretella di collegamento con la S.S.650 (Trignina) e l’ingresso autostradale di San Salvo-Vasto Sud, senza per altro lasciar intravedere alcuna possibilità di raccordo con un’eventuale variante che dovesse essere realizzata in territorio molisano, la soluzione proposta sembra proprio pensata per accontentare chi piuttosto che occuparsi dell’efficienza dell’intervento predilige verificare il fattore economico delle opere da realizzare”.
“Noi come movimento 5 Stelle ci sentiamo di raccomandare fortemente all’amministrazione Regionale e a quella Comunale due azioni propedeutiche ad un’iniziativa importante come la realizzazione di questa variante: prima di tutto una più attenta progettazione dell’intervento ed il suo inserimento in una visione più ampia di quella limitata alle sole necessità comunali e conforme al PRIT; in secondo luogo al ricorso ad una più stretta partecipazione dei cittadini alle scelte legate ad interventi così importanti sull’ambiente tramite lo strumento referendario o altre forme di consultazione popolare”.