A seguito della prossima inaugurazione del rinnovato tribunale di Chieti e della richiesta distensione da parte degli avvocati di Chieti nei confronti dei colleghi di Lanciano e Vasto, non si fa attendere la risposta degli Ordine degli Avvocati di Lanciano e del sindaco Mario Pupillo. Torna il tema della riforma della geografia giudiziaria che, come è noto, comporterà la chiusura dei tribunali minori abruzzesi, come Lanciano e Vasto, entro il 2018.
“Nella mia qualità di presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lanciano, – afferma l’avvocato Silvana Vassalli in una nota – al pari del Collega Vittorio Melone, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vasto, mi congratulo con il Consiglio dell’ordine di Chieti per la nuova e bellissima sede, che il presidente Tenaglia mi ha fatto visitare. La ristrutturazione del Palazzo storico del Tribunale di Chieti ha comportato un notevole ampliamento ma non sono in grado di dire se lo stesso sarà in grado di comprendere anche gli uffici giudiziari che oggi sono presenti nei due tribunali da accorpare e nella sezione distaccata di Ortona”.
La Vassalli ricorda anche la presenza delle tre Procure della Repubblica e rimarca che ciò che spinge l’avvocatura frentana ad insistere per la permanenza degli Uffici Giudiziari a Lanciano non è di certo legato ad un giudizio sugli edifici ma riguarda l’efficienza del servizio giustizia che ogni cittadino reclama.
“Il tribunale di Lanciano, da diversi anni, è giudicato tra i migliori a livello nazionale; – sottolinea la presidente degli avvocati – nel nostro territorio non vi sono state infiltrazioni di stampo camorristico o mafioso perché da decenni prima le forze dell’ordine e a seguire i validissimi magistrati inquirenti e Giudicati presenti a Lanciano hanno scongiurato il pericolo che si era manifestato anni or sono. Il presidio frentano, che sicuramente è il più antico del territorio provinciale in quanto era già sede di Corte di Appello nel 1700, è il tribunale della zona industriale più importante non solo della provincia ma anche dell’Italia centrale grazie alla presenza della Sevel Spa e del suo indotto e ciò comporta che il nostro Giudice del Lavoro si occupi di importanti vertenze con la presenza quotidiana di avvocati provenienti anche dal Nord Italia”.
Non da ultimo va considerato come, al pari delle zone dell’alto vastese, la difficoltà di collegamento delle zone interne con la città di Chieti rimanga nonostante tutto.
“La battaglia di salvaguardia del tribunale frentano non è una battaglia degli avvocati. – conclude Silvana Vassalli – L’errore di accorpare i tribunali è stato politico e dei politici che nel 2011 sedevano in Parlamento. Tocca a loro e solo a loro trovare la soluzione. In un periodo in cui tutti reclamano valutazioni e considerazioni in base al merito il tribunale di Lanciano merita più di ogni altro di essere premiato per la sua efficienza”.
Dal sindaco Pupillo e dai consiglieri delegati alla questione tribunale, gli avvocati Elisabetta Merlino e Paola Zulli, torna la proposta di utilizzare i locali del Palazzo degli Studi. “Confermiamo la proposta del Comune di Lanciano, votata all’unanimità dal Consiglio Comunale, di mettere a disposizione gli uffici già pronti e adeguati di Palazzo degli Studi di Lanciano: una soluzione questa sì che va nella direzione del contenimento dei costi e delle spese senza per questo privare la cittadinanza di un servizio essenziale. – si legge in una nota del Comune – Il nostro obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei cittadini attraverso la permanenza in loco dello storico presidio frentano, storica sede di Corte di Assise e capace di dare risposte tempestive e qualificate ad un territorio che serve oltre 150 mila cittadini. Qualora il Governo centrale non desse seguito alla richiesta unanime di questo territorio, è opportuno avviare un progetto che unisca la realtà di Lanciano a quella di Vasto, prevedendo un presidio giudiziario Frentano costiero con divisione funzionale delle competenze. Da ultimo, – chiude la nota – torniamo a sostenere con forza la necessità di non retrocedere ad una battaglia di campanile uno dei pilastri della convivenza civile come il servizio Giustizia”.