Tempi di percorrenza e impatti ambientali minori. Sono i punti principali della nuova presa di posizione di Carlo Moro, sindaco di Lentella, sulla variante alla Statale 16. Mentre si decide il da farsi per quanto riguarda il cavalcavia che dovrebbe sovrastare Vasto Marina [LEGGI] e che sembra non piacere a nessuno, il primo cittadino torna a rilanciare il percorso alternativo sul quale avevano già deliberato 28 sindaci dell’entroterra.
Tra i nuovi spunti che Moro elenca ci sono il risparmio sui costi di realizzazione (20-30 milioni sugli oltre 80 milioni di euro previsti dall’ipotesi attuale) e l’uso dello svincolo sulla Trignina costruito in funzione dell’autoporto di San Salvo e mai entrato in funzione. Moro, inoltre, invita a riflettere sull’incremento di inquinamento atmosferico che l’attuale proposta porterebbe: in uno spazio di poche centinaia di metri correrebbero parallele la variante, l’attuale percorso (che a quel punto diventerà comunale) e l’A14.
IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE
“Le ipotesi progettuali di variante della SS 16 hanno ottenuto, dal mio punto di vista, un grande risultato: se ne parla e si discute. In questi giorni abbiamo avuto modo di registrare un bel confronto.
Ci sono stati interventi e prese di posizioni di politici, amministratori, imprenditori, professionisti e di tanta gente comune. Questo a dimostrazione che il problema è sentito, interessante, forse di non facile soluzione (qualunque sia la direzione che si vuol prendere) ma che sta permettendo a tanti di dire la propria in merito ad un tema che coinvolge un territorio intero, non solo Vasto e San Salvo. Liquidare il tutto da parte di qualcuno con frasi del tipo “è un problema di Vasto e San Salvo, non riguarda voi dell’interno” e “adesso cosa vogliono questi della montagna”, non mi sembra il giusto approccio.
Tranquilli, non vogliamo niente. Cerchiamo solo di rendere migliore la vita di quelli che risiedono nell’interno e contribuire a migliorare quella di chi vive sulla costa. Aggiungiamo qualche spunto alla discussione:
1) si contesta il fatto che l’ipotesi fondovalle Cena/Treste/Trignina allungherebbe di molto il tragitto e quindi non sarebbe conveniente. Vero, si allungherebbe di poco più di 10 km. Sulla convenienza c’è qualche dubbio perché è pur vero che la lunghezza del percorso aumenta, ma molto probabilmente per tanti si abbasserebbero i tempi di percorrenza. Basti pensare a quanto si impiega d’estate per coprire il tratto Vasto Nord/Vasto Sud: se va bene 1 ora. Il percorso è più breve di quello attuale se consideriamo quanti dal nord dell’Abruzzo devono raggiungere il Tirreno e viceversa (circa 7 km in meno).
2) Si contesta che alberghi e ristoranti avrebbero danni economici. A parte il fatto che il traffico leggero potrebbe continuare a percorrere il tratto già esistente, ma in ogni caso anche con la variante proposta da Anas e Regione, il traffico devierebbe alle spalle di alberghi, ristoranti e di tutte le attività commerciali che insistono nel tratto Vasto Marina/San Salvo Marina. Non risulta neanche che camionisti si fermino tra Vasto e San Salvo per mangiare o dormire (fanno tappa a vasto nord o marina di petacciato). Inoltre le attività industriali non subirebbero nessun danno perché sarebbero servite allo stesso modo, se non meglio.
3) Si contesta che il turismo avrebbe ripercussioni negative. Ma immaginiamo tre grandi arterie (attuale SS 16, variante Vasto Marina – San Salvo Marina e A14) che corrono praticamente parallele a poche centinaia di metri in lunghezza d’aria, a quanto inquinamento atmosferico e acustico riversebbero su Vasto Marina e San Salvo Marina. Questo sì che sarebbe un danno per il turismo costiero e per quanti vivono in quelle zone tutto l’anno. Inoltre, anche con il traffico leggero proveniente dall’interno, si potrebbe bypassare San Salvo Marina e Vasto Marina per raggiungere Vasto, utilizzando lo svincolo sulla Statale Trignina, in prossimità del casello Vasto Sud – costruito per servire l’autoporto di San Salvo e mai utilizzato – percorrendo l’arteria che insiste alle spalle della stazione ferroviaria.
Nessuna polemica, ma solo qualche dato in più che può servire alla discussione. Ribadiamo con forza che Vasto e San Salvo sono punti di riferimento indiscutibili per l’intero territorio, ma che il tracciato proposto dai 28 sindaci è la soluzione più realistica realizzabile in tempi brevi e con una spesa nettamente inferiore a quella proposta (20/30 milioni a fronte dei 60/80), senza impatti ambientali, senza consumo di suolo perché gia’ esiste (la metà del tracciato non ha bisogno di interventi se non minimi).
A questo aggiungiamoci il servizio che si può rendere alle popolazioni dell’interno, alle aree industriali che vanno dal Sinello al Trigno e facciamo le giuste considerazioni”.