Per Vasto il dubbio è il viadotto che dovrebbe sorgere per collegare località Trave al tratto sopra alla stazione Fs, per i sindaci dell’entroterra il progetto è sbagliato in toto, per San Salvo va bene così. In Regione si è discusso ieri mattina dello studio di fattiblità della variante della Statale 16 alla presenza di tecnici regionali, provinciali, dell’Anas, presidente Luciano D’Alfonso, dirigente del settore Urbanistica di Vasto, Lino D’Annunzio, presidente del consiglio comunale di San Salvo Eugenio Spadano, sovrintendenza archeologica e il segretariato regionale del ministero Beni Culturali.
La prima stesura del progetto definitivo dell’Anas è una variante da 8 chilometri e mezzo e 80 milioni di euro. Il dubbio che riguarda Vasto è il collegamento tra località Trave e il tratto di variante che inizierebbe sopra la stazione Fs Vasto – San Salvo. L’Anas ha proposto un viadotto, ma su questo ci sono i dubbi dei delegati vastesi per l’impatto che potrebbe avere su tutta la zona a forte vocazione turistica. L’alternativa potrebbe essere la già vociferata galleria, ma bisogna valutarne i costi. L’Anas probabilmente studierà una soluzione alternativa che verrà illustrata nel prossimo incontro del 5 dicembre. Nei primissimi giorni di dicembre, inoltre, potrebbe esserci un sopralluogo dello stesso D’Alfonso “allo scopo di verificare de visu l’impatto che l’infrastruttura avrebbe sull’ambiente circostante ed eventualmente studiare soluzioni alternative“.
LE REAZIONI – “La realizzazione di questo tratto stradale – ha detto D’Alfonso – atteso dalle popolazioni locali da oltre 30 anni, sicuramente renderà l’infrastruttura, oltre che maggiormente funzionale, più sicura dal punto di vista della incidentalità”.
Il Nuovo Faro, invece, mostra disappunto per l’assenza di esponenti dell’amministrazione all’incontro: “Il disappunto aumenta notando come il tracciato presentato dall’Anas si discosta, in maniera considerevole, dalle previsioni della pianificazione comunale vigente. Agli amministratori distratti Il Nuovo Faro ricorda che una strada statale si sposta ogni 100 anni e suggerisce di venire in Consiglio comunale ad individuare le soluzioni più idonee. Per quanto concerne le rilevate esternazioni dei sindaci del Comprensorio vastese [LEGGI] occorre rilevare che la variante alla SS16 in territorio di Vasto non è il proseguimento della transcollinare pedemontana, che dovrà risolvere i problemi viari del retroterra per i collegamenti verso il nord e il sud dell’Abruzzo, e che alla variante di Vasto dovrà essere affidato il compito di agevolare l’avvicinamento e il deflusso dagli stessi paesi verso la città di Vasto che deve restare il centro del Comprensorio”.