Sedici milioni di euro. E’ l’ammontare complessivo dei fondi che l’Unione europea ha assegnato all’Abruzzo per arginare il fenomeno della fuga dei cervelli: l’emigrazione di giovani qualificati, che hanno raggiunto i più alti livelli di studio.
Rendere competitiva l’ industria nel campo dell’innovazione. E’ lo scopo per cui la Regione ha deciso di partire dalla ricerca per il primo bando dei Fondi Europei per lo sviluppo regionale (Fesr). Tra i capitoli qualificanti, l’incentivazione del personale: 40mila euro all’anno all’impresa che contrattualizza ricercatori per tre anni. I nuovi progetti di ricerca e il trasferimento di tecnologie sono gli altri due capitoli alla base del bando. Gli incentivi riguardano progetti oltre i 5 milioni di euro come mai era avvenuto in Abruzzo, e anche un’eccezione a livello nazionale. La presentazione del bando Fesr 2014-2020 oggi, in una conferenza stampa alla Regione, a Pescara, alla presenza del vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, e dell’Autorità di gestione, Giovanni Savini. Il bando regionale sull’innovazione, che scade il 22 dicembre prossimo, viene inoltre incrementato dai fondi del bando nazionale sul sostegno a progetti di ricerca e allo sviluppo sperimentale delle imprese dedicato alle regione in transizione, Abruzzo, Molise e Sardegna che prevede un fondo da 30 milioni di euro per le tre regioni.
“Su 55 imprese selezionate – ha riferito Lolli – 50 sono abruzzesi. Per le imprese che verranno ammesse al bando nazionale ma per le quali non ci saranno fondi a sufficienza garantiremo il finanziamento attraverso il fondo Fesr”. “Abbiamo scelto di partire dalla ricerca perché in Abruzzo – ha sottolineato Lolli – abbiamo un sistema industriale molto articolato. La sfida è l’innovazione in un mondo dove il mercato è diventato spietato e nella nostra regione mediamente la quantità di ricerca è inferiore alle quote del centro-nord anche se in prima posizione rispetto al sud”.