Il porto di Vasto escluso dall’intesa tra Abruzzo e Lazio. L’accordo finalizzato a “unire il Tirreno all’Adriatico”, come ha detto il governatore abruzzese D’Alfonso, prevede il passaggio degli scali marittimi di Pescara e Ortona sotto la giurisdizione dell’Autorità portuale centro-settentrionale di Civitavecchia.
Il bacino di Punta Penna tagliato fuori dall’intesa firmata ieri a Roma dallo stesso D’Alfonso col presidente della Regione Lazio, Zingaretti, in attesa del parere definitivo del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Un via libera che appare scontato dopo le dichiarazioni rilasciate da D’Alfonso a seguito della firma del protocollo: “Ora abbiamo tutte le certe in regola per ottenere il trafserimento. La nostra strategia è unire il Tirreno all’Adriatico”.
A lanciare l’allarme nei giorni scorsi era stato il consigliere regionale Mario Olivieri, dissidente della maggioranza che, insieme agli assessori Gerosolimo e Di Matteo, ha indirizzato al governatore una lettera in cui i tre firmatari esprimono il loro disappunto rispetto alle scelte operate dal governo regionale e la gestione dei rapporti con la maggioranza, accusando sostanzialmente D’Alfonso di voler decidere tutto da solo. Secondo Olivieri, il Vastese è stato penalizzato: “Sembra che l’Abruzzo finisca a Ortona”, ha polemizzato la scorsa settimana.
In merito alle politiche sul sistema portuale abruzzese, sembrano dargli ragione il “Dossier sul Corridoio merci Civitavecchia-Pescara-Ortona”, approvato con delibera di Giunta regionale il 9 febbraio 2016 “relativamente alla costruzione di una diversa alleanza fra le portualità del Lazio e dell’Abruzzo ai fini della costituzione delle nuove Autorità di sistema portuali” e l’accordo siglato ieri nella capitale.