Quindici per cento. Di tanto cresceranno da gennaio 2017 i prezzi dei biglietti e abbonamenti per i bus di linea. Un aumento che peserà sulle tasche dei lavoratori. Dei tagli imposti dal Governo Renzi si è discusso nel fine settimana in un convegno organizzato dalla Cgil a Palazzo d’Avalos, dove si sono confrontati i rappresentanti dei lavoratori e i rappresentanti istituzionali abruzzesi e molisani, tra cui il sottosegretario ai Trasporti della Regione Abruzzo, Camillo D’Alessandro, e l’assessore ai Trasporti della Regione Molise, Pierpaolo Nagni.
“L’Abruzzo è l’ultima regione nel rapporto ricavo bus per chilometro”, ma “non condivido questi tagli”, ha detto D’Alessandro nel suo intervento, in cui ha difeso le scelte del governo regionale.
“Nel trasporto pubblico locale, l’Abruzzo ha ricevuto 130 milioni di euro, a fronte di 106 milioni delle Marche e 99 dell’Umbria. Quando le risorse arrivavano, sono state utilizzate e volatilizzate in tante cose evitabili. Non abbiamo tagliato corse, ma autobus vuoti, sovrapposizioni tra pubblico e pubblico e poi tra pubblico e privato”.
Per le autolinee abruzzesi, la mannaia imposta dal Governo nazionale si traduce in “8 milioni di euro in meno, 4 milioni di chilometri in meno da pagare” attraverso gli aumenti delle tariffe, “quell’odioso 15% per tratte fino ai 60 chilometri di percorrenza”
La nuova azienda regionale dei trasporti, la Tua “sta facendo la sua parte. Il sistema deve tendere al costo standard”. Per il futuro dovrà essere approntato “un biglietto o titolo che ci consenta di utilizzare gomma e ferro”. Infine, una promessa: “Non si conclude qui il confronto. Apriamo i tavoli”.
Contattato da Zonalocale.it, l’assessore ai Trasporti del Comune di Vasto, Antonio Del Casale, precisa che “questi tagli, riferiti al prossimo anno, non riguardano i trasporti urbani”.