Soltanto due anni dopo l’invenzione dei fratelli Lumière, il cinematografo arriva a Vasto; precisamente 19 mesi dopo la storica serata del 28 dicembre 1895, quando, nel Salon indien du Grand Café, un rinomato caffè di Parigi, un fotografo, amico della famiglia Lumière, affitta la sala proprio ai due fratelli per consentirne la proiezione di una successione di fotografie scattate in rapida successione, in maniera da dare l’illusione di movimento a un pubblico pagante radunato nella sala. Alcuni dei film dei Lumière destinati a divenire celebri furono “L’Arrivo del treno alla stazione di La Ciotat” (1896) e “Demolizione di un muro” (1896). Durante la proiezione di L’arrivo del treno alcuni spettatori fuggirono dalla sala temendo che il treno li avrebbe investiti davvero. Questi episodi sono utili a comprendere quanto realistiche il pubblico dell’epoca percepisse quelle immagini tremolanti seppur prive di suoni e colori.
L’Istonio, corriere della domenica, riportò l’evento della prima proiezione a Vasto datato 12 luglio 1897 sottolineando l’entusiasmo dei vastesi accorsi nel Teatro comunale Rossetti; sconosciuto, però, il contenuto della pellicola, cosi come il nome dell’autore o dell’operatore. Era, infatti, una consueta abitudine ospitare nella propria città degli operatori cinematografici che vagavano per la provincia per far conoscere al popolo questa intrigante novità e scoperta. Lo stesso Istonio, soltanto cinque anni dopo, in un articolo del 30 marzo 1902, racconta un’altra serata di successo per il cinematografo presentato da un operatore di passaggio, questa volta noto, di nome Enrico de Gaetani: “Ieri sera nel nostro teatro si è avuto un brillante esperimento di cinematografo Lumière, che è una vera meraviglia, per opera dell’avv. Enrico de Gaetani, qui di passaggio. Tutta una serie di scene viventi si è presentata all’occhio dello spettatore soddisfatto dalla più completa illusione…”.
Sono questi gli anni dell’ indimenticabile Charlot (The Tramp, il vagabondo), il nome del celebre personaggio comico del cinema muto ideato e interpretato dal grande Charlie Chaplin; ma anche gli anni di pellicole di successo come la “Gerusalemme Liberata” datata 1918, il cui regista fu Enrico Guazzoni. Questo noto film rese celebre un’attrice nata proprio a Vasto, Maria Antonietta Bartoli Avveduti, che, con il nome d’arte di Elena Sangro, iniziò a soli vent’anni la sua splendida carriera nel mondo del cinema.
Siamo nel 1911, quando in occasione della festa patronale d San Michele, fu inaugurato il primo cinema a Vasto, il Cinematografo Istoniense, nell’attuale Piazza del Popolo, all’epoca Piazza Umberto I, occupando alcune stanze di Palazzo D’Avalos. Soltanto 11 anni dopo fu inaugurato lo storico cinema “Eden”, sito in via San Francesco. Il Vastese d’oltre oceano, il foglietto quindicinale diretto da Luigi Anelli, dedicò un articolo di cronaca datato 26 ottobre 1930 quando all’interno del cinema Eden, la sera del 12 ottobre, divampò un incendio: “La sera di domenica 12 corr., mentre nel cinema Eden gestito da Carmine Anzivino si proiettava il film Fiamme d’Amore, improvvisamente prese fuoco la pellicola che si girava e, malgrado gli sforzi dell’operatore Giuseppe Santoro che in sulle prime cercò con le mani di soffocare le fiamme, queste si propagarono in un momento nella cabina, che diventò subito un braciere ardente. Il povero Santoro, vistosi perduto perché circondato dalle fiamme, si gettò disperatamente in mezzo ad esse; e così potette arrivare sino alla porta d’uscita, dove, svenuto e ferito, fu raccolto dalla gente accorsa e portato a braccia nel vicino Ospedale Civico, nel quale gli vennero prestati i primi soccorsi. Paurose lingue di fuoco uscivano intanto dalla cabina già tutta in preda alla fiamme; ma il pronto impiego degli estintori impedì che invadessero la sala, dove il pubblico, appena accortosi del pericolo, si era precipitato verso le uscite…”.
Sempre il Vastese d’oltre oceano annuncia nel 31 gennaio del 1926 la costituzione dell’Aprutium Films, un’industria cinematografica con sede nel Vasto. Nicola Bonacci fu l’ideatore di quella che poi fu chiamata semplicemente l’Abruzzo film. Egli credeva fortemente nel potere comunicativo del cinema e nella sua forza di coesione e raccordo per tutti gli abruzzesi sparsi nel mondo. I filmati datati 1926 da lui girati furono ideati per gli emigranti lontani da casa, affinché le immagini, veicolo ancor più diretto delle parole scritte su lettere che non tutti sapevano leggere, li informassero ed aggiornassero sugli accadimenti di quegli anni nella nostra città e non solo.
26 aprile 1926: La cinematografia in Abruzzo
“L’Abruzzo film sin dal 28 marzo ha incominciato a girare il suo grande film.
Fino ad oggi sono stati riprodotti i seguenti avvenimenti: Vasto: Festa della Sacra Spina e del Legno della Croce. Cocullo: Festa di San Domenico. Ortona a mare: Maggiolata e inaugurazione del monumento ai caduti. Domenica 6 maggio verrà cinematografata a Vasto la Festa della Penna ed il 12 quella di San Giustino a Chieti. Tutti gli abruzzesi residenti in America avranno il piacere di rivedere sullo schermo nel prossimo Ottobre i principali avvenimenti della loro patria lontana; e dal conto nostro non possiamo fare a meno di augurare un grande successo all’Abruzzo Film, che non risparmia sacrifizi per valorizzare le bellezze della nostra regione”.
Dal Vastese d’oltre oceano, foglietto quindicinale.
La nostra meravigliosa storia nella cinematografia vastese procede con la nascita del Politeama Ruzzi, la cui posa della prima pietra è datata 1931, ma già dal 1927 il Vastese d’oltre oceano ne annunciava la costruzione: “I sigg. Cav. Luigi RUZZI, Francescopaolo DESIATI e Gaetano MARTONE, si sono costituiti in questi giorni in società per la costruzione di un grande Politeama su due lotti di terreno acquistati a sinistra del nuovo corso Rossetti. Questo Politeama, su disegno dell’ing. IZZI, sorgerà in tempo relativamente breve…”. Il Politeama Ruzzi, doveva essere adibito a varie funzioni di carattere sociale e culturale, come ricorda il nome stesso, oltre che ad accogliere ovviamente le riunioni del Partito Nazionale Fascista. Proprio durante il ventennio fascista fu creato a Vasto il nuovo quartiere di Corso Nuova Italia, al di fuori del centro medievale della città. Il primo progetto risale al 1906, ma fu realizzato solo nel 1924, con la creazione di un ampio corso centrale e due edifici scolastici, collocati all’inizio del corso e della piazza principale.
Siamo nel 1943 quando il Teatro Rossetti viene trasformato in sala cinematografica. Al termine del primo conflitto mondiale, la gestione viene affidata a impresari privati come Gaetano Martone e Michele, suo figlio. Ma saranno Nicola Bonacci e Gaetano Del Borrello ad adeguare la sala alle proiezioni cinematografiche. L’occupazione militare di Vasto negli anni 1943-1945 ridusse però il Rossetti ad un semplice magazzino. Questa grave chiusura portò alla nascita di un “Supercinema” ad opera di Nicola Bonacci situato nell’attuale Via Adua e del “Cinema Corso” di Gaetano Del Borrello a palazzo D’Avalos.
All’inizio del 1977, dall’iniziativa di Francesco Paolo Laccetti e del comm. Silvio Petroro, s’iniziò la costruzione del grande cinema teatro “Globo”, che fu inaugurato il 25 dicembre dello stesso anno. Successivamente, nel 1981, i due imprenditori cedettero le loro quote al rag. Edmondo Del Borrello, figlio di Gaetano. Da ormai diverso tempo ormai la sala del cinema “Globo” non è più in funzione. Un altro importante passo fu segnato dalla costruzione in corso Europa di un’altra struttura pensata e realizzata dallo stesso Edmondo Del Borrello, nella quale sorse il “Nuovo Cinema Corso“, inaugurato il 2 febbraio 1991 e attualmente ancora in funzione.
La storia di Vasto e della cinematografia continuarono ad incrociarsi nella realizzazione di un festival riconosciuto al di fuori dei confini della nostra città: Il Vasto Film Festival. La prima edizione del 1996 era intitolata “Adventure Film Festival”, ma fu dalla seconda edizione che la nostra città iniziò ad ospitare importanti celebrità del cinema italiano e non solo, riscuotendo un indiscutibile successo. L’esclusiva rassegna cinematografica, fino allo scorso anno, è stata uno dei fiori all’occhiello del calendario estivo vastese, un’ occasione di crescita turistica e culturale, con anteprime, incontri, cine concerti, tutti dedicati ad una sempre più vasta fascia di pubblico, accaparrandosi, così, il titolo di Festival dell’Adriatico. Un evento su cui nella stagione appena trascorsa non si sono purtroppo accese le luci dei riflettori. Speranzosi che nel 2017 la rassegna venga rilanciata e riproposta come merita, una nuova piacevole notizia ha da pochi giorni interessato la nostra città: E’ Vasto la location scelta da Mario Tozzim regista del film Rai su San Giuseppe da Leonessa.
Non è la prima volta che Vasto fa letteralmente innamorare noti registi che hanno apprezzato la bellezza dei nostri luoghi; è il caso di Riccardo Milani, regista del film “Il posto dell’anima”, girato prevalentemente a Vasto, nella località di Punta Penna dove è sito il faro e la fabbrica del film e nel paese di Cupello, con attori del calibro di Michele Placido, Silvio Orlando, Claudio Santamaria e Paola Cortellesi. Il film racconta cosa accade ad un gruppo di operai quando una multinazionale statunitense nel settore degli pneumatici decide di chiudere la filiale italianaper tagliare i costi e delocalizzare la produzione. Gli operai iniziano quindi una lotta serrata con iniziative di ogni genere, costellate però da contrasti interni specie tra i responsabili sindacali e che s’insinuano tra le mura domestiche. La comparsa di alcuni gravi casi di malattia, dovuta alle condizioni di lavoro, riporterà i militanti ad unirsi.
“Il cinema è un occhio aperto sul mondo” e la stessa Vasto, dal lieto incontro con la cinematografia, si è affacciata verso la finestra dell’ innovazione e della modernità. Oggi molto si è perso della magia della sala, magia che ha coinvolto numerose generazioni in una consuetudine che purtroppo molti giovani hanno perso. Ma in molti ormai sapranno che il secondo mercoledì del mese è il giorno dedicato all’iniziativa Cinema2day, una scommessa in nome del cinema che amiamo, che vogliamo restaurare e un gesto attivo di tutela nei confronti della sala cinematografica, in anni nei quali in Italia la vita delle sale (quelle che resistono) sta diventando una sempre più problematica sopravvivenza. Questa iniziativa è approdata anche a Vasto, un’ occasione imperdibile per ritrovare il piacere del grande schermo.
Francesca Liberatore