“La Corte dei Conti accerti le eventuali responsabilità e, se del caso, faccia risarcire il danno arrecato alle casse del Comune di Vasto”. Chiede l’intervento della magistratura contabile Alessandro D’Elisa, consigliere comunale del Gruppo misto.
Nel mirino dell’esponente dell’opposizione finiscono la precendete amministrazione, guidata da Luciano Lapenna, ma anche i due assessori confermati dall’attuale sindaco, Francesco Menna: Lina Marchesani e Luigi Marcello.
Oggetto del contendere: l’inchiesta “della Procura di Vasto circa la convenzione per l’effettuazione dell’attività di recupero di rifiuti abbandonati stipulata con la società Onlus Baschi Azzurri ed approvata dalla Giunta Lapenna, indagine che coinvolge altresì il Segretario generale, Rosa Piazza, ed altri dirigenti-funzionari comunali.
Per il vero desta non poche perplessità la condotta della precedente Giunta comunale e dell’Amministrazione Lapenna con riguardo a detta convenzione, specie in merito all’effettivo rispetto delle norme preposte alla tutela dell’ambiente e della salute, quali anche quelle contenute nel testo unico numero 152 del 2006, nel decreto legislativo numero 81 del 2008 e nel regolamento comunale per la gestione dei rifiuti.
In particolare la precedente Giunta, con proprie delibere, decideva di affidare alla Onlus Baschi Azzurri gli incarichi di gestione, movimentazione e trasporto presso stoccaggi comunali di rifiuti abbandonati in discariche abusive sul territorio del comune di Vasto e la possibilità di contattare ditte specializzate per lo smaltimento.
Dapprima la raccolta ed il trasporto dei rifiuti da parte della stessa Onlus era limitata ai soli pneumatici abbandonati, ma, successivamente, per la precisione con delibera numero 185 del 25 giugno 2014, veniva da parte della Giunta Lapenna esteso l’incarico ai Baschi Azzurri anche ai seguenti materiali: inerti da demolizione, materiali contenenti amianto, toner da cartucce, ivi prevedendosi un corrispettivo mensile di 2mila 500 euro.
Secondo quanto appreso dalla stampa, la Procura intende fare chiarezza sulla regolarità o meno dell’affidamento degli incarichi di cui sopra ad una società no profit, che, a quanto sembra, non avrebbe i requisiti previsti per legge per svolgere attività di competenza di una ditta specializzata nel trasporto e movimentazione di rifiuti pericolosi.
Nel caso di specie, tuttavia, un aspetto è stato sottaciuto, ossia la duplicazione di costi che hanno gravato sulle casse comunali: il Comune di Vasto, infatti, si è assunto l’obbligo di pagare due volte lo smaltimento dei rifiuti stessi, una prima volta versando alla Onlus Baschi Azzurri la somma mensile di 2mila 500 euro e la seconda volta versando il corrispettivo dovuto a ditte specializzate.
Un ulteriore aspetto della vicenda andrebbe ben approfondito e, in particolare, se un’amministrazione comunale possa demandare ad una Onlus lo svolgimento di un’attività di competenza dell’Ente, derogando, per quel che concerne i siti da bonificare, le disposizioni di cui all’articolo 250 del testo unico, che pure prevedono lo svolgimento in affido, mediante bando o gara d’appalto.
Ci si chiede perché il Comune di Vasto ha deciso di pagare due volte uno stesso servizio e perché ha inteso affidare le proprie competenze ad una Onlus?
I fatti dimostrano – sostiene D’Elisa – che il modello lapenniano di governo della città è stato caratterizzato da una certa improvvisazione ed è stato privo di programmazione e di attenzione alle risorse economiche della città e dei cittadini, sebbene questi ultimi debbano essere alla base dell’azione amministrativa e di governo.
La maggiore spesa imposta alle casse comunali meriterebbe l’attenzione della Corte Dei Conti, onde accertare eventuali responsabilità in merito a danni arrecati alle finanze dell’ente comunale e, se del caso, ordinarne il ripristino nella misura dovuta.
Si sollecita, quindi, il neo Sindaco Francesco Menna ad avviare un’azione di trasparenza amministrativa per i fatti in commento, in particolare, provvedendo a chiedere agli assessori sig.ri Marchesani e Marcello, di autosospendersi con effetto immediato, nelle more del procedimento penale, al fine di fugare ogni dubbio sulla continuità del metodo di governo della nuova giunta con la precedente amministrazione Lapenna”.