Il 1 settembre è iniziato un nuovo anno scolastico alla scuola dell’infanzia Paritaria L’Albero Azzurro di Vasto. Un anno che prende il via con il grande entusiasmo dello staff guidato dalla dottoressa Claudia Gattella pronto ad accogliere le famiglie e i bambini per accompagnarli con gioia e professionalità verso nuove conquiste cognitive e traguardi emotivi di crescita.
“Per raccontarvi la scuola dovreste chiedere ai bambini e anche alle famiglie – ci dice Claudia Gattella -, solo con i loro occhi è possibile vedere ‘dentro’ l’Albero Azzurro, vedreste tradotte teorie pedagogiche in osservazioni ed epifanie di quotidianità, vi faccio sentire qualche impressione, accomodatevi” ci fa cenno di entrare nella sezione dei cinque anni e io chiedo: “Bambini la maestra Claudia dice che siete più bravi di lei a spiegarci com’è fatta la vostra scuola”. Cominciano a raccontare in gruppo e singolarmente e questo è quello che ci hanno detto: “… il nostro giardino può diventare una giungla e se siete esperti potete anche scalare il grande albero o far nascere il basilico profumato; appena entri a scuola c’è un altro albero e là devi scegliere dove andare: dalla maestra Angelica se hai tre anni, dalla maestra Vittoria se ne hai quattro, dalla maestra Maria se ne hai cinque come me o dalla maestra Francesca se ne hai due, …ah poi c’è pure la maestra Ester al Doposcuola, ma là ci vai senza passare davanti all’albero; abbiamo un vero negozio con la bilancia, la cassa e i soldi, ma non ha quella specie di pistola che fa bip. Certo per giocare a negozio bisogna conoscere i numeri, vi piacciono i numeri? Sapete, sono dappertutto sui dadi, sui libri, sul telefono, sui quadrati che abbiamo in sezione, ma se siete piccoli anche se non conoscete i numeri potete giocare perché fate finta. C’è il teatro dei burattini, che certe volte è un bel nascondiglio. Quando capiti nella sezione con un’altra maestra ti devi comportare come puoi perché non è obbligatorio comportarsi come dice un altro. In palestra possiamo costruire le autostrade, ma anche giocare insieme alla maestra Lella. Sappiamo parlare inglese, lo dobbiamo fare , perché, se no, non capiamo neanche una parola dei giochi di teacher Paola. Certe volte diventiamo scultori con il maestro Giuseppe, ma poi possiamo lanciare per aria la scultura e rifarla, perché quando la creta non è cucinata si può cambiare. Mica devo dire pure cosa c’è di colori? Perché è normale che ci sono tutti. Le tempere, i pastelli e poi quelli che puoi stampare, ah ci stanno pure le scatole con dentro i pezzetti di cose avanzate: tipo dei bottoni o i tappi, un pezzo di tubo, una piuma o delle scatole di yoghurt ci possiamo fare tanti lavoretti. C’abbiamo pure un segreto: sappiamo come fanno i delfini prima di dormire, ma ora non lo possiamo dire perché quella musica parte solo quando si fa il relax dello yoga”. Alice ti sei dimenticata di dire dei libri: “noi qua c’abbiamo la biblioteca con tutte le storie, certe volte quando siamo a casa i personaggi escono e si mettono a giocare con i giochi e noi poi dobbiamo rimettere in ordine quando arriviamo ! Ma tuo figlio come si chiama? Mica lo puoi portare qua? Così gli spieghiamo tutto, perché questi sono dei vestiti per trasformarsi, e là ci sta la casetta per cucinare e aggiustare le cose. Qui si può anche litigare, ma non farsi male e poi quando ti sei fatto molto amico di un amico lo puoi portare a casa tua perché le mamme se lo scrivono su whatsapp.
Va beh, però ora andiamo a mangiare perché da noi il ristorante Assunta lo accende sempre, ce ne accorgiamo dal profumo, lo senti?.. e oggi ci sono le polpette, quelle che non s’impara a fare mia mamma, ciaooo“. Salutando i bambini affettuosamente e con un sorriso torniamo nell’ufficio della coordinatrice che ci spiega come, con un’offerta formativa che apre le porte al nido, alla sezione primavera, alla scuola dell’infanzia e al doposcuola per i bambini che frequentano la scuola primaria, l’Albero Azzurro garantisce un curricolo formativo in linea con le direttive normative ministeriali e sempre attento ai bisogni dei bambini. Infatti i percorsi vengono sì progettati e programmati, ma anche svolti in un ambiente sicuro, accogliente come è giusto che sia un vero ambiente di apprendimento e di vita . “I bambini devono sentire come un filo conduttore tra casa e scuola – spiega Claudia Gattella -. Il mio motto ormai da anni è proprio abitare la scuola. È fondamentale instaurare una relazione tra la scuola, la famiglia ed il bambino stesso che qui si sente accolto, si sente a casa”. Nelle sezioni, in ogni attività, si respira un clima di serenità. “La prima cosa che chiedo a chi lavora qui è l’essere parte di un gruppo. Qui non accade mai nulla che non sia noto a tutte le componenti dell’equipe, ogni situazione viene risolta comunicando e guardando le cose da più punti di vista, così come il mare si può guardare da una nave o dalla terra ferma, con il sorriso e il dialogo si risolve ogni piccolo problema. Vorremmo che ci fossero le telecamere perchè siamo orgogliosi di ciò che facciamo in ogni istante della giornata. Le nostre porte sono sempre aperte, i genitori possono entrare, digitando il codice di sicurezza sulla tastiera, quando vogliono, anche solo per osservare cosa sta succedendo nelle aule. All’Albero Azzurro è tutto trasparente”.
Ogni anno scolastico è caratterizzato da un progetto formativo. Quello dell’anno scolastico 2016-2017 si intitola “Mi impegno un anno intero”: si vuole rendere attraverso questo percorso, responsabili, nei limiti delle potenzialità dei bambini, all’impegno di prendersi cura di se stessi attraverso l’educazione alimentare e la prevenzione dentale, si vuole insegnare a partecipare attivamente al territorio con l’educazione ambientale e quella stradale, ma anche educare all’empatia attraverso l’accoglienza e il rispetto per gli altri. “Tutti i bambini fanno esperienza di ciò che imparano, ognuno a seconda della sua età e delle sue caratteristiche. Partendo dalle idee dei migliori pedagogisti, poichè credo fermamente che non c’è un solo metodo valido in senso assoluto, elaboro il progetto formativo che viene condiviso con tutte le docenti cercando di pensarlo in modo da permettere ad ogni bambino di trovare il suo linguaggio, la strada delle sue eccellenze per raggiungere traguardi e competenze. Abbiamo la fortuna di essere supportate da un team di esperti esterni di grande valore che curano ambiti come la psicomotricità, la filosofia per bambini, l’inglese, l’arte, street art, danza-disegno, il teatro, la musica, il laboratorio di creta, la didattica digitale e tanto altro”. Un percorso educativo che si fonda sull’esperienza dei bambini, stando sempre ben attenti al non dare loro stimoli eccessivi e non adeguati all’età, avvicinandoli alla slow-life, a fare con attenzione e senza essere travolti da ansie da prestazione. “I bambini apprendono dal primo istante in cui vengono al mondo e anche prima, ma dobbiamo stare attenti a non dare loro troppi input. Il segreto è saper bilanciare le cose, mettersi in ascolto del bambino per comprenderne le esigenze.
In questa età i bambini formano le basi delle sinapsi cognitive che qui alla scuola dell’infanzia passano attraverso i ‘campi di esperienza’ che più tardi diventeranno le discipline scolastiche. Ogni bambino ha i suoi tempi e va rispettato. Tutti sapranno con i loro ritmi arrivare ai prerequisiti necessari per la letto-scrittura, nella scuola dell’Infanzia il “fare esperienza” delle cose, sembra un dire banale, ma osservare da vicino una zanzara o creare una zattera con materiali che galleggiano permette di passare dalla prassi alle teorie. Di orientarsi in spazio e tempo. La scuola del fare si concretizza sia all’interno delle aule che negli spazi esterni. “Abbiamo rinnovato il nostro giardino per poter svolgere attività di didattica con la natura tutto l’anno, mentre le aule diventano sempre più flessibili adattabili ai setting di cui si necessita”.
Chiediamo anche: Vi vediamo spesso protagonisti di eventi legati alla città, come mai? “Ci credo tantissimo – spiega Claudia Gattella – perchè sono convinta che la scuola sia legata al territorio:l’educazione è un bene comune che richiede e merita una cura collettiva. Il bambino non vive asetticamente dentro casa, dentro scuola, ma sa di vivere in una città dentro la quale c’è la sua casa, la sua scuola e molte altre opportunità. Ecco perchè, da sempre, usciamo da scuola, non per esperienze pubblicitarie, tanto per farci vedere in giro. Ma perché ad esempio le attività svolte nel museo diventino una estensione del progetto arte che magari si svolge in quel momento a scuola, un luogo dove tornare con i genitori al posto del solito supermercato. Come per esempio nelle fattorie didattiche a scoprire davvero i ritmi delle stagioni o la filiera del miele e in tanti altri luoghi: Biotopo, teatro, negozi di quartiere, centro storico, mare e altre location in cui ci rechiamo in base a quello che ci può integrare con esperienze pratiche il progetto che stiamo svolgendo. Gli eventi culturali che ci vedono partecipi sono, invece, il luogo dove è la scuola che va fuori e permette a tutti i bambini di partecipare nell’ottica del nostro metodo e in quello della rete quando gli eventi sono organizzati con altre scuole della Federazione Italiana Scuole Materne ”.
Quali sono le novità per questo anno oltre quelle del progetto formativo? “A partire da ottobre vogliamo offrire anche a chi non è iscritto per tutto l’anno scolastico il servizio day by day, ossia la possibilità di usufruire dei nostri servizi per un giorno solo o per una settimana o anche solo di partecipare ai nostri laboratori che saranno aperti a tutti i bambini ogni mercoledì dalle 17 alle 19, ma di questo vi informeremo nelle prossime ore anche sui socil”.
L’Albero Azzurro
Scuola dell’Infanzia paritaria
Corso Mazzini, 531 – Vasto
[email protected]
Tel. 0873/367462
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