Non è la bacchetta magica con cui si possono risolvere tutti i problemi di povertà ed emarginazione sociale che gravano sulla Regione Abruzzo, ma rappresenta uno dei tasselli che, insieme al nuovo Piano Sociale e al Fondo Sociale Europeo, il governo regionale sta mettendo in campo per alleggerire una situazione che – stando ai numeri snocciolati – non è azzardato definire quantomeno difficile. Così l’assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo, Marinella Sclocco, ha presentato questa mattina presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos il SIA, la misura di contrasto alla povertà “Sostegno all’inclusione attiva”, rivolta alle famiglie con redditi ISEE uguali o inferiori ai 3mila euro annui. “Si dirà che sono poche le famiglie che possono usufruire di questa misura – ha spiegato l’assessore – invece purtroppo non è così”.
“Il SIA – ha poi spiegato l’assessore Sclocco – parte dalla Social Card, un progetto che non piaceva a nessuno, in quanto di stampo assistenzialista. Dopo due anni di lavoro e un anno e mezzo di sperimentazione nelle grandi città, la Social Card è diventata quindi SIA, una misura per le famiglie che non rappresenta una elemosina fine a se stessa. Per accedere agli aiuti, che possono andare dagli 80 ai 400 euro mensili, i beneficiari devono avviare un percorso di reinserimento sociale, senza il quale gli aiuti vengono sospesi. Per esempio, se in una famiglia c’è un problema di dipendenza, il sostegno è legato alla partecipazione attiva a un percorso di uscita da quella stessa dipendenza. Se il problema è la mancanza di lavoro, per accedere al sostegno è necessario dare disponibilità immediata a intraprendere un percorso di inserimento lavorativo, e così via”. Insomma, “il SIA di fatto rappresenta una sorta di contratto tra l’ente che eroga l’assistenza e la famiglia, a cui viene chiesto l’empowerment della propria condizione”. Per l’Abruzzo stanziati oltre 17 milioni, sui 750 a disposizione per tutte le Regioni.
“Il percorso non sarà semplice per amministratori ed enti – ha ammonito il presidente dell’Anci Abruzzo, Luciano Lapenna – quindi bisogna farsi trovare pronti. Si tratta di una misura importante per le famiglie in difficoltà e la cosa più brutta che possa accadere è che qualche Comune sia pronto a gestire le pratiche e quindi ad ottenere fondi per le famiglie ed altri no. Se tutti non sapranno fare il proprio lavoro, non tutte le realtà avranno le stesse agevolazioni“. Come confermato dal presidente del INPS Chieti Romano, infatti, “il Ministero ha finanziato la misura per oltre 17 milioni di euro per l’Abruzzo, ma non divisi per province. Dipenderà dalle pratiche che si presenteranno. Quindi può succedere, naturalmente come caso limite, che vada tutto in una provincia e niente in un’altra”. Da qui la raccomandazione del presidente Lapenna a farsi trovare pronti, per riuscire ad intercettare i fondi della misura.
Presente all’incontro, anche il sindaco Francesco Menna, che – prima delle relazioni dell’assessore Sclocco e del presidente Romano – ha salutato e ringraziato gli intervenuti, tra cui diversi amministratori e parroci del territorio.