Il fuoco come dispetto dal movente passionale. Sembra essere questa la pista seguita con più decisione dagli inquirenti nel caso dell’Alfa Mito bruciata tra gli alberi della zona industriale di San Salvo. L’auto è stata nascosta tra i pini per poi essere data alle fiamme [LEGGI]. L’episodio è avvenuto al termine di una giornata-shock contraddistinta dall’operazione Isola felice e il collegamento con l’inchiesta della Dda dell’Aquila, inevitabile pensare a un collegamento. Le indagini dei carabinieri hanno rivelato tutto un altro scenario.
L’auto è stata sottratta alla donna del posto che l’aveva in uso e distrutta molto probabilmente per motivi riconducibili alla sfera sentimentale: uno scatto di gelosia, forse una vendetta per una storia finita. I carabinieri indagano su questi aspetti per risalire all’autore del rogo doloso che venerdì sera ha rischiato di estendersi anche alla pineta.
ZONA INDUSTRIALE AL BUIO – Chi ha agito, comunque, lo ha fatto velocemente e sapendo bene dove dar vita ai propri intenti. Viale Belgio è una delle tante strade della zona industriale al buio. Sull’argomento era intervenuta un’imprenditrice locale che a zonalocale.it aveva denunciato l’assenza di servizi nonostante il pagamento dei canoni consortili all’Arap [LEGGI]. Con l’oscurità aumenta il senso di insicurezza di chi ha attività in quella zona e l’ultimo caso dimostra che si può agire indisturbati. “Durante la notte – diceva – io lascio le luci del cappannone accese, ma chi mi rimborsa per aver illuminato il tratto di strada pubblica?”.