Ricorso al Tar da parte dei comuni di Scerni, Celenza sul Trigno e Cupello contro la chiusura delle guardie mediche voluto dalla Regione. I sindaci di Scerni, Alfonso Ottaviano, di Celenza sul Trigno, Walter Di Laudo, e di Cupello, Manuele Marcovecchio, si sono detti subito fortemente contrari a una decisione talmente penalizzante nei confronti dei loro territori. “Hanno fatto di tutto per scongiurarla – spiegano in una nota – Si sono mossi prima a livello istituzionale, con incontri sia con il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, che con l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, e poi hanno deciso di passare di ricorrere alla magistratura amministrativa.
Ormai la chiusura appare certa. Dal 31 agosto i tre centri potrebbero rimanere senza Guardia medica. Va avanti, infatti, senza ripensamenti il piano previsto dal provvedimento di chiusura dei Centri di assistenza continuativa, appunto le Guardie mediche, disposto dal decreto commissariale della Regione, nel 2013, a firma di Gianni Chiodi. Degli attesi potenziamenti, pure previsti dal provvedimento per controbilanciare le chiusure, invece, non si riscontrano interventi di rilievo.
Per i tre sindaci si tratta di un grave disagio sociale e sanitario nelle zone interne dove viene ridotta la continuità assistenziale e per ora non arriva nessuna alternativa oltre a quella di avere punti che servono zone più ampie. Per quanto riguarda la provincia teatina, la zona più colpita è proprio quella più a sud. I paesi che rimarranno senza Guardia medica saranno Scerni, Cupello, San Vito Chietino, Quadri, Palena e Celenza sul Trigno”.