Presso la scuola elementare di Villalfonsina (a due passi dalla storica Fontana del 1881 posta all’ingresso del paese) è stata inaugurata la Mostra ”Arti e mestieri”, una ricerca fotografica, supervisionata da Massimo Rettore di oltre 150 scatti degli aspetti più vivi del lavoro di una volta riguardante il periodo che va dagli anni ’40 agli anni ’60. Hanno partecipato alla cerimonia inaugurale, oltre ad un folto pubblico di villesi, il Sindaco di Villalfonsina, Mimmo Budano e i curatori della Mostra, Maria Vittoria Orsini e Osvaldo Colombo del Gruppo FB “Sei di Villalfonsina se…”.
In soli due giorni la mostra è stata visitata da centinaia di persone e ciò ha portato gli organizzatori ad organizzare una serie di appuntamenti per tutto il mese di agosto. La Mostra fotografica rimarrà infatti aperta tutte le domeniche oltre a tutte le giornate di festa che si terranno in estate a Villalfonsina. Inoltre è possibile prenotare visite private rivolgendosi agli organizzatori della Mostra, il Gruppo FB “sei di Villalfonsina se….” .
“Che nostalgia rivedere il ciabattino e il maniscalco di una volta e anche il paesano che metteva ad esiccare sotto il sole le foglie di tabacco”, afferma Mario, un curioso anziano villese mentre guarda con attenzione una per una le fotografie nelle quattro stanze della scuola elementare del paese.
“Negli anni quaranta –ricorda il ricercatore di storia locale Nicola Salerni– a Villalfonsina, che pure contava meno di duemila abitanti, esistevano una cinquantina di mestieri artigianali, una intera comunità, prevalentemente rurale, era anche autosufficiente a livello economico”.
“Allora Villalfonsina – dice Maria Vittoria Orsini, coordinatrice del Gruppo che ha promosso e ideato la Mostra- era paragonabile ad un piccolo feudo, dove tutto si produceva e bastava a soddisfare le necessità degli abitanti. La loro moneta era soprattutto il frumento e il tabacco. Famosa la frase: Ti pago a lu tabbacc. C’erano bravissimi falegnami, numerosi sarti, barbieri, calzolai, osti e persino la macelleria. E se i soldi scarseggiavano… c’era sempre il baratto!”.
La mostra fotografica vuole essere un documento di quell’epoca, una memoria storica soprattutto per i giovani di oggi e per suscitare in tutti i visitatori ricordi ed emozioni.
Donato Troiano