E’ ancora in sofferenza il settore metalmeccanico del Vastese. “Se si esclude qualche segnale positivo che proviene dalla Val Sinello, la ripresa non è ancora arrivata”, spiega Carmine Torricella, segretario provinciale della Fiom-Cgil. Dopo la chiusura della Sider Vasto, dove 53 dipendenti sono in mobilità, un’altra azienda in grado di realizzare prodotti di elevata qualità ha cessato l’attività: “Il 21 luglio scorso – racconta il sindacalista consultando i documenti – il Tribunale di Vasto ha dichiarato il fallimento della Istonio srl, un’impresa che produceva robot industriali, macchinari di alta precisione. Era un fiore all’occhiello del metalmeccanico del Vastese. Alla fine del 2015 erano andati in mobilità volontaria 7 dipendenti, ora hanno perso il lavoro gli altri 25. Per loro, viste le nuove norme imposte dal Jobs Act, che consentono il ricorso alla cassa integrazione straordinaria sono nell’ipotesi in cui si possa rilanciare la produzione, è scattata la mobilità. Si tratta di manodopera altamente specializzata, di età media compresa tra i 40 e i 50 anni. Alcuni lavoratori hanno ricevuto proposte da altre aziende, ma è un vero peccato disperdere un così grande patrimonio di di professionalità”.
In mobilità percepiranno una somma mensile pari all”80% della cassa integrazione, che a sua volta è l’80% dello stipendio, “circa 900 euro al mese per un massimo di 18 mesi. A maggio ci era stata preannunciata dall’azienda una richiesta di concordato preventivo, che non è stata accolta dal Tribunale, ma pensavamo se ne potesse presentare un’altra e andare avanti. Mai avremmo creduto si arrivasse alla chiusura. Abbiamo chiesto al curatore fallimentare di verificare se esistono acquirenti per un’azienda tecnologicamente all’avanguardia, nella quale sono stati fatti investimenti fino al 2015″.
Sider Vasto e Argirò – “E’ ormai noto che la Sider Vasto ha chiuso e che i 53 dipendenti sono in mobilità. Anche quella è un’azienda che avrebbe tutte le carte in regola per ripartire, perché ci sarebbero tutte le condizioni necessarie, a partire dalla manodopera specializzata e dal collegamento ferroviario, per il quale è prevista anche la futura realizzazione del cosiddetto ultimo miglio, coi binari che arriveranno fino al porto di Punta Penna”.
Una boccata d’ossigeno, invece, nella zona industriale di San Salvo, dove “alla Argirò srl siamo riusciti, d’accordo con l’azienda, a reimpiegare a rotazione, 20 alla volta, i 42 lavoratori grazie ad alcune commesse che hanno consentito di far ripartire la produzione”.
Il quadro complòessivo del comparto metalmeccanico presenta più ombre che luci: “Qualche segnale positivo – commenta Torricella – proviene dalla Val Sinello ma, in generale, nel Vastese non si ha ancora il sentore di una ripresa dell’attività lavorativa”.