Si sono tenuti questo pomeriggio sotto una pioggia scrosciante i funerali di Fabrizio Spinelli, il 27enne deceduto a causa di una caduta di 30 metri sul versante teramano del Gran Sasso [LEGGI]. Il feretro ha raggiunto la chiesa di San Giusppe stracolma di amici e conoscenti per l’ultimo saluto, qui don Raimondo Artese ha provato a lenire il dolore dei cari. Presente in piazza anche Bettina, la fedele cagnolina del musicista che lo accompagnava nelle escursioni in montagna, come l’ultima risultata poi fatale.
IL RICORDO DI AMICI E COLLEGHI – La prematura scomparsa di Fabrizio ha gettato nello sconforto quanti lo conoscevano e moltissimi estimatori. Diplomatosi in basso elettrico al conservatorio D’Annunzio di Pescara, esprimeva il suo grande talento nei concerti della zona e nella banda di San Salvo come percussionista. Musicista, pizzaiolo nel fine settimana in un locale vicino casa, e maestro, perché nel conservatorio che lo ha visto musicalmente crescere ci era rimasto per insegnare la propria arte.
Fabrizio ha suonato l’ultima volta il 24 giugno scorso a Vasto Marina insieme ai Fancasino, giovane band che lo aveva ‘acquistato’ da poco; era l’innesto di valore per far crescere il gruppo. “Fabrizio non ce l’ha fatta” ha colpito nel vivo gli altri membri del gruppo, Davide, Amedeo, Micol, Adele, Claudio e Mirko.
“Nessuno muore mai completamente finché vive dentro di noi – lo ricorda così Amedeo Quagliarella – Dobbiamo avere il coraggio di asciugarci le lacrime e trovare il coraggio di andare avanti sapendo che tu ci guardi da lassù. Grazie per le dritte, per il tuo groove, per il tuo talento. Ci mancherai tantissimo. Siamo a pezzi, ma continueremo a suonare per te perché sappiamo che vorresti così”.
“Tutto quel talento ora non ha più una casa e nessuno potrà più gioirne, soprattutto coloro che non sanno riconoscerlo”, a ricordarlo e a porsi la domanda iniziale è il bassista Maurizio Rolli che a Pescara lo ha avuto prima come allievo e poi come collega di conservatorio. “Circa una anno fa Fabrizio – scrive sulla pagina Facebook del giovane sansalvese – si era laureato con una tesi che aveva annichilito tutti, era eccezionale. Quella tesi incredibile che dimenticò di registrare, resta la sua unica opera quando doveva essere solo la prima. Ogni martedì a scuola sarà una tragedia. Passerò la tua ora di lezione a chiedermi dove va a finire tutto questo talento quando muore inespresso e perché? È stato un onore conoscerti”.