Non sempre le nobili intenzioni si sposano con i paletti fissati dalla legge e dai vincoli urbanistici. Sembra essere il caso di alcuni cittadini sansalvesi che da tempo si prendono cura di cani randagi in attesa di essere sistemati altrove.
In località “Piana Sant’Angelo”, è stato realizzato un ricovero per animali con box, tettoie e gazebo dove hanno trovato riparo 20 cani randagi (così come rivelato dalla Asl sul posto). L’area è però sottoposta a una destinazione urbanistica che non prevede una struttura simile che, tra l’altro, sarebbe stata realizzata senza alcun titolo abilitativo per un’attività in contrasto con le “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione”.
A inizio maggio sono così scattati i controlli della Polizia municipale e della Asl che hanno rilevato gli abusi citati avviando il procedimento per l’ordinanza di demolizione delle opere presenti. Le osservazioni presentati dai proprietari dell’area sono stati rigettate e all’inizio di questo mese è stata emessa l’ordinanza di demolizione.
Il comandante della Municipale Vincenzo Marchioli spiega a zonalocale.it la vicenda sottolineando più volte la nobiltà delle intenzioni dei proprietari dell’area: “Tutto è iniziato con una denuncia presentata da altri cittadini alla quale è seguito l’accertamento insieme al servizio veterinario della Asl. È emerso così che c’era stata una variazione della destinazione urbanistica prevista per quella zona che non consente opere simili. Gli atti sono arrivati in Comune e si è dato avvio alla procedura; le osservazioni non sono sate accolte. Ora i proprietari possono presentare ricorso al Tar”.
“Devo fare un elogio ai proprietari. Si tratta davvero di nobili gesti – evidenzia Marchioli – I proprietari dell’area potevano usare il terreno in altro modo, ma hanno deciso di accogliervi i cani randagi portandoli via dalla strada, dove rappresentano un pericolo anche per le auto di passaggio, e prendendosene cura. Purtroppo, però, la destinazione urbanistica dell’area non lo permette e mancano la autorizzazioni necessarie. La legge prevede che i cani randagi vengano ospitati da strutture adeguate e riconosciute“.