“In base alla legge sulla formazione professionale, ci siamo attivati sia con le 12 ore di formazione previste per gli studenti lavoratori e poi con questo tipo di attività di formazione-informazione sul diritto alla salute dei lavoratori, che rappresenta uno dei pilastri della sicurezza. Grande attenzione, quindi, contro le minacce alla salute e a favore della prevenzione in un settore, quello agricolo, colpito particolarmente da infortuni per mancanza di adeguata formazione. Il tutto nell’ambito dell’alternanza scuola/lavoro“. Così il dirigente dell’Istituto Agrario di Scerni, il professor Livio Tosone, presentando l’incontro che si è svolto presso l’aula magna dello stesso istituto dal tema “Medicina del lavoro e malattie professionali” con l’intervento del Dipartimento di Prevenzione della Asl n°2 Lanciano Vasto Chieti e dell’Inail.
A spiegare il programma dei lavori, il dottor Domenico Cocomazzi, direttore UOC Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro della Asl n°2: “Su invito della professoressa Cristina Di Pietro, che ha avuto mandato dal dirigente scolastico, abbiamo organizzato questa giornata di formazione per gli alunni delle classi terze, quarte e quinte, in merito alla prevenzione delle malattie professionali nel settore agricolo. Io parlerò di prevenzione, il dottor Nicola Marisi, dirigente fisico del Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro della Asl dei rischi da agenti fisici derivanti dall’impiego delle macchine agricole, il dottor Roberto Valente, dirigente veterinario del Servizio igiene degli alimenti di origine animale della profilassi delle malattie professionali legate alla manipolazione e alla trasformazione degli alimenti, e il dottor Manrico Angelucci, direttore medico della sede Inail di Chieti sulle principali malattie professionali del settore agricolo denunciate e riconosciute dall’Inail”.
“Quando non affrontato in modo non corretto – ha spiegato invece il dottor Angelucci – il lavoro può determinare un danno o una malattia, quindi anche il lavoro non corretto, in determinate condizioni, può assurgere a dignità di causa di queste malattie. È quindi fondamentale avere prima il concetto di rischio lavorativo, per poter poi – con la prevenzione – far sì che non si verifichino problemi. Per quanto riguarda l’aspetto previdenziale il settore dell’agricoltura, rispetto allo stato attuale delle malattie professionali, è particolarmente soggetto soprattuto alle malattie della colonna vertebrale, discopatie, ipoacusie, dermatiti e malattie respiratorie”.