Davide che vince contro Golia? Sembrerebbe proprio di sì: Poste Italiane fa dietrofront sul contestatissimo piano di razionalizzazione degli uffici che avrebbe lasciato indietro oltre mille comuni tra chiusure e riduzione dei giorni di apertura (455 i primi, 609 i secondi). Decisive nel passo indietro del colosso diverse sentenze del Tar che ha dato ragione ad alcuni piccoli comuni.
L’ultimo in ordine di tempo è stata quella del Tar toscano che ha accolto il ricorso di Zeri (Massa Carrara), ma tra i novelli Golia c’è anche un piccolo centro abitato abruzzese, Mutignano, una frazione di Pineto (Te).
Come scrive oggi La Stampa, “Poste Italiane non è un’azienda privata come le altre, offre un servizio pubblico e come tale deve mitigare ragioni economiche e di servizio. Si pensi ai paesini di montagna o difficilmente raggiungibili, che senza un ufficio postale rischierebbero di essere ancora più isolati”.
Nel Vastese a toccare con mano il piano di razionalizzazione delle Poste sono stati finora gli abitanti di Carpineto Sinello, Carunchio, Celenza sul Trigno, Lentella, Liscia, Torrebruna, Palmoli, Schiavi d’Abruzzo e Roccaspinalveti: qui gli uffici postali, da settembre 2015, sono aperti tre giorni a settimana. Per quello di San Giacomo (Scerni), invece è scattata la chiusura.
Le difficoltà di spostamento tra questi comuni erano tra i principali motivi di contestazione degli amministratori locali insieme all’età media avanzata che mal si concilia con la politica aziendale di deviare sempre più servizi negli sportelli on line.
Cosa accade ora? Il ripensamento di Poste va visto soprattutto in un’ottica futura. La riduzione dei giorni di apertura era vista come un primo passo per la definitiva chiusura; una probabilità confermata anche da fonti interne che si sarebbe concretizzata nel 2017. Ora la chiusura dei piccoli uffici sembra scongiurata, Poste Italiane alla Stampa ha spiegato che “non ci sono Poste senza posta. Il nostro è e deve restare un servizio di prossimità al cittadino. Quindi valuteremo caso per caso”. Si aprono così spazi di negoziazione con i sindaci anche sulla rimodulazione degli orari.
Nel Vastese il 23 febbraio 2015 i sindaci dei Comuni coinvolti avevano risposto all’appello del primo cittadino di Lentella, Carlo Moro, che li aveva chiamati a raccolta in un’assemblea pubblica alla quale era presente anche il senatore vastese Gianluca Castaldi per intraprendere iniziative comuni contro la razionalizzazione [LEGGI]; tali istanze furono poi rilanciate dall’Anci Abruzzo [LEGGI].