Ci sono storie che terminano con un lieto fine ed è questo il caso della ‘favola’ della Vastese Calcio. Dopo i due anni senza calcio, la Promozione e le due stagioni di anonimato in Eccellenza, i colori biancorossi sono tornati ad invadere la città di Vasto. Nell’ultimo atto del campionato, la squadra di mister Colavitto ha ottenuto una promozione in serie D che vale tanto, tantissimo, perché segna realmente la rinascita di una realtà che sembrava essere morta, ed invece ora è tornata più viva che mai [LEGGI]. Il merito va dato innanzitutto alla nuova società della gestione Bolami, autrice se non di un ‘miracolo’, di un’impresa sicuramente. Poi ci sono i giocatori, l’allenatore e tutto il suo staff, capace di non mollare dall’inizio alla fine, di crederci fino in fondo, sino al gol del ‘Puma’Iaboni da centrocampo, ultima prodezza di un’annata che ci ha regalato tantissime emozioni. E poi ci sono loro, i tifosi biancorossi, sempre presenti all’Aragona e in ogni campo della regione, ad incitare la propria squadra con la speranza di non rivivere le brutte esperienze passate. La paura di assistere ad un altro bluff è sempre stata presente nell’area e lo scetticismo iniziale, mischiato ad una buona dose di rassegnazione, ne ha attestato il timore. Ieri, dopo il triplice fischio, ogni dubbio è stato tolto. Sul manto erboso del Comunale di Montemarcone c’è chi ha pianto, per la felicità, ma non perché la Vastese è riuscita a tornare in serie D, semplicemente perché finalmente questa realtà è rinata, ufficialmente. Ci sono storie che terminano con un lieto fine e vale la pena di raccontarle, riavvolgendo il nastro.
26 aprile 2015- Un anno fa, in un Aragona deserto, l’Avezzano in pieno recupero realizzava il gol decisivo per la vittoria del suo campionato [LEGGI]. Bisegna con una magia permise ai suoi di fare festa nella tana dei rivali biancorossi. Uno striscione, presente durante tutta la partita in una d’Avalos vuota recitava: “Società Inesistente, stadio decadente, amministrazione comunale inconcludente” seguito da un “Vergogna! Vasto merita di più”. Una frase significativa che, a suo modo, racchiude parte di quelli che erano stati gli anni di ‘buio’ a Vasto. Ripartire per molti è sembrato difficile, ma non per tutti. L’Avezzano fece festa, un anno fa, mentre le speranze dei tifosi vastesi di rivedere la propria squadra in altre categorie sembrano essersi del tutto spente.
7 luglio 2015- Dopo tentennamenti, rinvii e qualche dubbio, la vecchia società capitanata da Giorgio Di Domenico cede gratuitamente la squadra a Franco Bolami [LEGGI] e alla sua cordata (Nuova Pro Vasto 2015). È l’inizio di un’annata che finirà nel migliore dei modi, ma che nelle prime battute partì lentamente, con molte criticità [LEGGI]. La prima rivolta alla costruzione di una dirigenza, di un gruppo, che sarebbe stato in grado di risollevare le sorti del calcio a Vasto. Poi si doveva costruire una squadra competitiva e ad essere chiamato alla guida di questa è stato Gianluca Colavitto [LEGGI], l’allenatore della ‘rinascita’ nel quale non in molti posero fiducia. Ma a tutto questo- all’arrivo dei vari Iaboni, D’Alessandro, della conferma di Giuliano, Tarquini, De Fabriitiis ecc… – bisognava aggiungere le pessime condizioni dello Stadio Aragona, lasciato nel quasi più totale abbandono. Uno stadio che stava cadendo a pezzi e che bisognava quanto meno sistemare – se pur in maniera ancora preliminare- per la stagione della verità.
25 agosto 2015: la D’Avalos torna a cantare- Se da una parte la nuova dirigenza è in continuo lavoro in vista dell’inizio del campionato, i tifosi biancorossi, consapevoli di dover aiutare e sposare la causa, tornano a cantare dopo il silenzio durato oltre un anno. “Tale decisione viene presa esclusivamente nell’interesse della nostra squadra e per dare fiducia ai nuovi dirigenti” così scritto nel comunicato del direttivo Curva d’Avalos [LEGGI]. Un passaggio all’apparenza ininfluente, invece risulterà essere molto importante. Con il tempo, infatti, il calore del pubblico sarà sempre più forte, sino a far tornare la tifoseria vastese quasi come ai bei tempi. Quasi.
6 settembre 2015: Pineto-Vastese- Novantesimo minuto o poco più. Cattafesta sta per bloccare la sfera, mentre il risultato è fermo sullo 0-0. Pigliacelli in quell’istante anticipa la presa del giovane portiere biancorosso ed insacca la rete della ‘beffa’, nella prima giornata di campionato. Una sconfitta più che amara ma che da segnali importanti: questa squadra potrà giocarsi il primo posto e stavolta per davvero.
Da qui in poi ha inizio l’avventura vincente biancorossa. La prima vittoria in casa col Montorio (5-1), quella in trasferta a Martinsicuro (2-0), poi un pareggio in casa con la Torrese, risultato arrivato dopo una gara giocata quasi interamente con l’uomo in meno (espulso Luongo nel primo tempo). Un pareggio che fa alterare gli scettici, mentre c’è chi crede, quasi con fede, che sia l’anno buono. A seguire il 3-0 inflitto al Cupello, il 6-1 schiacciante siglato in casa col Capistrello e il 3-0 conquistato in tarsferta con l’Acqua e Sapone. A seguire un’altra vittoria col Francavilla (1-0) fino ad arrivare al pareggio casalingo senza troppe emozioni con l’antagonista Paterno. La situazione sembra andare per il verso giusto e le vittorie continuano ad incrementare i punti in classifica dei biancororssi che, dalla settima giornata in poi, saranno primi davanti a tutte le altre.
8 novembre 2015: la seconda ed ultima sconfitta- Tra le date da ricordare di questa stagione c’è quella dell’8 novembre. È la data della seconda e ultima sconfitta stagionale della Vastese. Col Morro d’Oro all’Aragona i biancorossi vanno in crisi e vengono superati. Qualcuno inizia già a parlare di una squadra che gioca male e che non avrà tante chance [LEGGI]. ‘Chiacchiere da bar’ o no, la stagione prosegue ed i fatti ala fine dimostreranno il contrario.
Dalla sconfitta col Morro in poi, i biancorossi trovano la forza di chiudere il girone di andata come capolista in solitaria, vincendo il titolo di campione d’inverno. Battuto il Miglianico (3-2), la Vastese affronta in casa il San Salvo, altra squadra che ad inizio campionato sembrava essere tra le favorite per la vittoria finale. Nella stessa settimana i biancorossi incontreranno la compagine di mister Rufini in Coppa Italia, dove proprio quest’ultima riuscirà ad eliminare i vastesi in questa competizione, ma nella sfida di campionato i ragazzi di mister Colavitto riescono a portare a casa la vittoria grazie alla rete di De Fabritiis. Una partita giocata non nel migliore dei modi, nella quale i ‘cugini’ avversari avrebbero meritato di più. Ma nello sport, e nel calcio soprattutto, contano i numeri e chi vince, che lo si voglia o no, ha sempre ragione. Altre vittorie, quattro (RC Angolana 1-0, Sambuceto 4-1, Celano 2-0, Val di Sangro 3-0) a chiudere il primo capitolo della stagione. 41 punti, 13 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte con un vantaggio dal Paterno di tre punti.
Il girone di ritorno parte con un pareggio (0-0 col Pineto) e saranno proprio i pareggi a caratterizzare questa seconda parte della stagione. Dopo la vittoria col Montorio (1-0) e Martinsicuro (3-1), la distanza sul Paterno rimane di tre punti. Nella ventunesima giornata arriva un pareggio (0-0 con la Torrese) che però non muta la situazione in classifica, visto che il Paterno a Cupello non va oltre l’1-1 sprecando l’occasione di accorciare dai biancorossi. Questi ultimi nella gara successiva riusciranno a battere al fotofinish un Cupello da applausi [LEGGI], grazie al 3-2 siglato nei minuti finali della gara da Natalini. Tre punti importanti per come si erano messe le cose. Successivamente un pareggio col Capistrello (1-1) che lascia un po’ di amaro in bocca vista la sconfitta del Paterno a Montesilvano contro l’Acqua e Sapone (1-0). I vastesi rimangono avanti ai marsicani, allungando leggermente a +4. Poi si torna a vincere, stavolta proprio con l’Acqua e Sapone (3-0).
14 febbraio 2016- Il tempo regolamentare è praticamente scaduto, ma dal dischetto il ‘Puma’ Iaboni si incarica di battere un calcio di rigore pesantissimo. E non sbaglia. Il Francavilla perde 1-0 mentre Iaboni scappa in tribuna ad abbracciare il suo presidente Bolami [LEGGI]. Un gol davvero importante che permetterà ai biancorossi di portarsi a +6 dal Paterno. Ed è proprio con questo vantaggio che le due squadre si affronteranno la domenica successiva.
21 febbario 2016- Al Piccone di Celano arrivano circa 500 vastesi per seguire la propria squadra nello scontro diretto più importante della stagione [LEGGI]. Se nella gara di andata i biancorossi avevano fatto fatica, a Celano la Vastese domina ma non riesce comunque a segnare. Finisce 0-0 la sfida tanto attesa e alla squadra di mister Colavitto questo risultato va più che bene, perché il vantaggio dal Paterno rimane di sei lunghezze a otto giornate dalla fine.
Il mese dei pareggi- Continua la rincorsa alla serie D e i biancorossi iniziano ad accusare la stanchezza. Prima il pareggio con l’Alba Adriatica (2-2), poi torna a sorridere col Morro d’Oro (3-2), dopodiché tanti pareggi. Il primo col Miglianico (1-1), il secondo a San Salvo dove per poco i biancazzurri non riescono a conquistare la vittoria [LEGGI]. La pausa pasquale dovrebbe ricaricare i vastesi, ma invece così non è e, se il distacco dal Paterno era già diminuito (+5) con il pareggio a Città Sant’Angelo Giuliano e compagni si trovano con tre punti in più rispetto ai marsicani. Il fiato sul collo del Paterno si inizia a sentire e non poco. Soprattutto quando la Vastese a Sambuceto non riesce ad andare oltre l’1-1. Le cose sembrano mettersi male perché la squadra del presidente Bolami appare stanza, sia mentalmente che fisicamente. Serve una scossa, al più presto.
Le ultime due cavalcate- A questo punto della stagione la scoietà decide di chiamare in causa Pino De Filippis [LEGGI], ex portiere biancorosso nonché direttore sportivo. De Filippis entra come consulente esterno per fare da collante tra la società ed i giocatori. La Vastese deciderà anche di chiudersi in ritiro prima della sfida casalinga col Celano. Queste scelte risulteranno essere giuste visto l’esito finale della stagione. Con il Celano i biancorossi vincono senza problemi (5-0), ma il Paterno comunque resta a meno uno. L’ultimo sforzo viene fatto a Val di Sangro, proprio ieri [LEGGI], dove i gol di Tarquini, Balzano e Iaboni mettono la parola fine alla stagione della rinascita. To be continued…