È scattata alle prime luci dell’alba l’operazione che ha portato all’arresto di 5 persone nell’ambito di un’idagine avviata dai carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Vasto diretta dal dottor Giampiero Di Florio, contro un’organizzazione che favoriva l’ingresso illegale di extracomunitari in Italia attraverso matrimoni “combinati”.
Come spiegato dal maggiore Giancarlo Vitiello, durante la conferenza stampa convocata questa mattina presso il Comando provinciale di Chieti, l’indagine è partita nel 2014 grazie “all’acume investigativo del luogotenente Antonello Carnevale, comandante della Stazione di Roccaspinalveti”. L’operazione ha coinvolto i carabinieri della Compagnia di Vasto, con le Stazioni di Roccaspinalveti e San Buono. Le ordinanze di custodia cautelare sono state notificate a Vasto, Roccaspinalveti, Guglionesi e Vimercate (MI).
A destare il sospetto degli uomini dell’Arma, l’arrivo a Liscia di un’avvenente dominicana, che si è sposata con un uomo del posto, piuttosto in là con gli anni e in condizioni economiche precarie. Da lì l’avvio delle indagini che hanno permesso di sgominare un’organizzazione composta dalle 5 persone tratte agli arresti questa mattina: Payano Ramona Munoz (56enne residente a Monza), Munoz Sorangel Ortega (30enne figlia convivente della prima), Gianfranco Gianserra (74enne di Vasto), Renato Luigi Trofino (51enne di Roccaspinalveti) e Daniela Di Stefano (37enne di Guglionesi). I 5 sono accusati di concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della permanenza degli stessi clandestini sul territorio nazionale. Ventisette, in tutto, le persone denunciate.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, previa riscossione di somme varianti da 5mila a 10mila euro gli arrestati raggiungevano la Repubblica Dominicana insieme ai complici disposti a contrarre il matrimonio fittizio. Matrimoni tra italiani e donne straniere, in particolare provenienti dalla Repubblica Dominicana, per ottenere il permesso di soggiorno e da lì la cittadinanza italiana, era questo il business messo in piedi dall’organizzazione criminale con le sue radici nel Vastese.