Dopo cinque anni arriva la stangata per l’ex primo cittadino di San Salvo, Gabriele Marchese. I fatti si riferiscono a una manifestazione del maggio 2011 organizzata da varie amministrazioni comunali contro i tagli alla spesa sociale della Regione Abruzzo. La dimostrazione si tenne in viale Bovio a Pescara e Marchese è “reo” di aver firmato la richiesta di autorizzazione.
Così l’ex sindaco ricostruisce l’accaduto: “Sono stato condannato a pagare una sanzione amministrativa di 2.594,28 euro per aver difeso le fasce sociali più deboli, minori, disabili, anziani e più in generale chi vive ai margini della società. La mia colpa è stata quella di aver inoltrato, da Sindaco di San Salvo, una comunicazione scritta al Questore e al comando della Polizia Municipale di Pescara, al fine di autorizzare una manifestazione contro i tagli alla spesa sociale.
L’iniziativa, tenutasi in data 20 maggio 2011 davanti al palazzo della Regione Abruzzo in viale Bovio a Pescara, dove eravamo oltre 300 manifestanti tra sindaci circa 70, consiglieri e assessori comunali, rappresentanti di cooperative sociali, lavoratori, organizzazioni sindacali e utenti, riuniti per protestare contro i notevoli e drastici tagli dei finanziamenti ai Comuni che la Giunta Chiodi aveva operato.
I tanti Sindaci presenti, con fascia tricolore e gonfaloni, nel pieno esercizio delle proprie funzioni, erano giunti a Pescara per dialogare e confrontarsi con il governo regionale. Avevamo ufficialmente richiesto un incontro al fine di evitare i pesanti tagli alla spesa sociale ma incomprensibilmente non ci hanno ricevuti.
Essendo in molti, stazionando davanti alla sede della Regione al fine di essere ascoltati e non avendo altro luogo dove fermarci si è occupata temporaneamente la sede stradale.
Questo è quanto accaduto. Sono stato l’unico ad essere sanzionato perché avendo rispetto delle leggi ho comunicato agli organi competenti lo svolgimento della manifestazione. Rispetterò la sentenza e pagherò la multa anche se non la condivido.
Spendere i propri soldi per una giusta causa a difesa dei disabili, dei malati e degli anziani non è da tutti. Mentre si assiste al dilagare quotidiano della corruzione e in particolare da parte di chi utilizza la pubblica amministrazione per fini personali, diventa per me un onore potermi fregiare di questa ulteriore medaglia.
Il tutto assume un significato profondo e va a rafforzare i valori di equità e giustizia sociale per i quali mi sono sempre battuto”.