“Siamo proprio sicuri che sia questa la vocazione di un ex-plesso scolastico, in pieno centro, con belle aule, palestra tipo A1, tanto verde e ampi parcheggi?”. Lo chiede Il Cambiamento, che critica l’amministrazione comunale di Cupello riguardo al recupero e riutilizzo della scuola Mastronardi, chiusa da tempo.
“Il bando regionale, con delibera numero 564 del 30 giugno 2015, in cui Marcovecchio ha riversato tutte le proprie speranze – si legge in un comunicato stampa de Il Cambiamento – si riferisce ad housing sociale, vuol dire alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati a cittadini che non riescono a pagare un affitto o un mutuo sul mercato privato.
La situazione di abbandono e di degrado in cui versa il plesso di via Marrucina richiede certamente interventi urgenti. Il Cambiamento ha più volte lanciato l’allarme e posto l’attenzione sul destino di questo fabbricato. Infatti, già nel giugno 2015, con le proposte al bilancio e al Piano delle opere pubbliche, un documento liberamente offerto all’amministrazione comunale, auspicavamo la valorizzazione e il riuso della ex-scuola elementare Mastronardi attraverso l’istituzione di un concorso di idee, pubblico e aperto, funzionale ad un dibattito approfondito e teso a veicolare Cupello sulla ribalta nazionale. Ugualmente, proponevamo di riconvertire l’ex palestra scolastica in auditorium: infatti, questa operazione sarebbe già immediatamente realizzabile con un po’ di pittura, qualche arredo e tanta buona volontà. Invece, niente di tutto questo.
Oggi Cupello ha bisogno di interventi urgenti. Vogliamo che Cupello si trasformi da civile dormitorio di Vasto in un modello di qualità e di eccellenza? Per fare questo è necessario innestare funzioni e attività nel tessuto urbano, meglio se nel centro storico, che facciano da volano, cioè che generino una spinta propulsiva. La residenza non è una soluzione, peggio ancora se rivolta a fasce deboli e svantaggiate. Un vero binario morto. Piuttosto, chiediamoci perché il centro di Cupello è privo di vita e per giunta completamente tappezzato di cartelli Vendesi e Affittasi. E poi, chiediamoci perché chi ha potuto studiare e conseguire risultati meritati fugga da Cupello senza voltarsi indietro. E chiediamoci anche perché le associazioni locali, vero cuore pulsante e creativo della nostra comunità, si debbano arrangiare in luoghi di fortuna e poco idonei. Ed infine, chiediamoci pure perché Cupello non risulti mai presente in nessun itinerario. che sia esso produttivo, economico, turistico o culturale.
Concludendo, la speranza per Cupello è che la riqualificazione dell’ex-scuola elementare non sia un’altra occasione perduta ma un concreto momento di riattivazione e di rilancio”.