“Devo uscire da qui. Ho bisogno di andare a fare dei controlli”.
E’ il nuovo appello di Enza Armando, la disabile di 49 anni che da oltre due anni non può uscire di casa perché l’ascensore del condominio è guasto. Ora ha la necessità di sottoporsi ad alcuni esami diagnostici, ma il problema è sempre lo stesso.
Assistita dall’avvocato Massimiliano Baccalà, Enza ha deciso nei mesi scorsi di adire alle vie legali. La procura di Vasto ha aperto un’inchiesta per stabilire di chi siano le responsabilità del mancato funzionamento dell’ascensore. A novembre sono stati anche sentiti, in qualità di testimoni, gli altri inquilini dell’edificio. Titolare dell’indagine è il sostituto procuratore Enrica Medori, che ha nominato un consulente tecnico d’ufficio per accertare, tramite un’apposita relazione ufficiale, le cause del guasto. Non è escluso ci possa essere stata una manomissione.
Alcuni alloggi dell’edificio sono di proprietà dell’Ater (l’ente che gestisce le case popolari), che afferma di aver versato interamente le sue quote per il ripristino dell’ascensore, altri sono di proprietà privata.