“Con l’approvazione dell’emendamento presentato dal Governo – che ripristina il divieto di petrolizzazione entro i 12 miglia dalle coste – abbiamo vinto l’importante battaglia contro Ombrina Mare, anche se, ad oggi, mancano alcuni passaggi amministrativi che la logica vuole scontati”.
Arriva dalla coordinatrice del Circolo Sel di Vasto, Anna Suriani, un ulteriore commento all’emendamento alla Legge di stabilità presentato dal Governo centrale sulle autorizzazioni petrolifere: “Sia a livello istituzionale che politico – sottolinea Anna Suriani – abbiamo fatto sentire la nostra voce attraverso un’azione incisiva su tutti i livelli istituzionali, a partire dal Consiglio Comunale di Vasto attraverso una serie di documenti politici che hanno consentito al Sindaco di esprimere con forza la contrarietà del Comune di Vasto a tali progetti e di intraprendere le opportune azioni giudiziarie; la contrarietà della Regione Abruzzo con il ruolo fondamentale del Sottosegretario Mazzocca nel creare sinergia con i dieci presidenti delle regioni interessate ai referendum; ed infine in Parlamento con l’onorevole Gianni Melilla e la sua proposta di emendamento presentata in Commissione Bilancio per la modifica della legge di stabilità”.
“Oltre all’impegno nelle Istituzioni, – prosegue la coordinatrice del partito – Sel è stata presente – insieme alle associazioni ambientaliste e ai comitati – nelle piazze di Pescara, Lanciano e durante il sit-in fuori al MISE, mentre si teneva la Conferenza dei servizi. Senza dimenticare tutte le iniziative pubbliche messe in campo contro le trivelle e in favore del Parco Della Costa Teatina. Oggi tutti cantano vittoria, ma è bene ricordare che la tutela ambientale e lo sviluppo responsabile del territorio non passano attraverso opportunistiche scelte ‘una tantum’, ma sono scelte che, anche alla luce del positivo cambio di passo alla Conferenza sul Clima a Parigi, devono permeare una intera linea politica. Per questa coerenza Sel rivendica questa vittoria!“.
“È la vittoria di tutti quelli che ci hanno messo il cuore per garantire al nostro territorio un futuro sostenibile. È la vittoria di chi, come noi, si è messo umilmente e appassionatamente al servizio dell’Abruzzo. È la vittoria della buona politica. Certo si poteva arrivare a questo risultato evitando tensioni e timori, ma evidentemente, sul Governo Renzi, ha funzionato più la minaccia del referendum delle regioni sulla questione petrolio che la vera e propria tutela dell’Adriatico: questa è la considerazione che, anche alla luce del positivo cambio di passo alla Conferenza sul Clima a Parigi, rende un po’ amaro il pur tanto atteso scampato pericolo di Ombrina”.