Un’ora e cinque minuti chiusi in ascensore. Giornata da dimenticare per 5 pazienti psichiatrici e 2 infermieri dell’ex ospedale di Gissi rimasti bloccati all’interno dell’ascensore dalle 10.50 alle 11.55 di ieri mattina. Il gruppo di persone ha dovuto attendere l’arrivo dei vigili del fuoco di Vasto per essere liberati.
L’episodio rinfocola così le proteste del personale che denuncia il depotenziamento della struttura (che oggi ospita, tra gli altri servizi, il Distretto sanitario di base, un’Ospedale di comunità e una Residenza Assistenziale Disabili Adulti) e le relative problematiche. “Se deve funzionare così – dice a Zonalocale.it un infermiere – è meglio che lo chiudono definitivamente. L’ascensore non è la prima volta che si blocca e non è l’unico problema“.
Dopo la lunga disavventura, fortunatamente, tutti stanno bene. Comprensibile l’apprensione degli infermieri per i pazienti: “Più che altro c’era il timore che qualcuno di loro non riuscisse a respirare, ma è andata bene”. A quanto pare, proprio questi ultimi hanno ormai sviluppato una certa “confidenza” con l’ascensore che si blocca tra i vari piani.
“Non è pensabile – continua l’infermiere – dover salire 4 piani a piedi per il terrore di restare chiusi dentro l’ascensore. Ma questo è solo uno dei problemi. Di notte ci fanno visita i cinghiali, abbiamo paura anche a smontare dal turno per tornare alle automobili. La portineria, inoltre, funziona solo per alcune ore al giorno con un solo addetto. La verità è che qui non ci pensa più nessuno”.
Nel 2012 l’ormai ex ospedale di Gissi fece notizia per i furti che subiva durante le ore notturne: malintenzionati si introducevano nella struttura portando via anche le maniglie delle porte e costringendo il personale a incatenare panche e mobili [LEGGI].